TRA IL SENIO ED IL SANTERNO, pubblicazione di carattere sociale, civile e culturale per il territorio del Comune di Solarolo, a salvaguardia della sua identità, delle sue origini, della sua storia e delle sue istituzioni, sostenuto, curato e realizzato da COOP. LIBERTAS SOLAROLO Registrazione della testata: Tribunale di Ravenna, Num. Reg. Stampa 1463, data del Decreto che autorizza la registrazione: 16/02/2021. Sede, Redazione, Amministrazione: Corso Mazzini n.31 - 48027 Solarolo (RA) Proprietario ed Editore: Coop. Libertas Solarolo Soc. Coop. a.r.l. Direttore responsabile: Maurizio Cortesi. Lo stampato viene distribuito gratuitamente ad ogni indirizzo di Solarolo. Ciò è reso possibile poiché il giornale si sostiene economicamente con i soli corrispettivi dei suoi inserzionisti.

sabato 31 luglio 2021

2021-03 - NOTIZIE IN BREVE da FNP-Cisl Pensionati della Romagna di Alessandro Zanotti

Alessandro Zanotti
NOTIZIE IN BREVE
da FNP-Cisl Pensionati della Romagna




RIFORMA DELLE PENSIONI
Entra nel vivo il dibattito sulla riforma delle pensioni in vista dell’ormai prossima scadenza di quota 100. L’obiettivo è garantire la necessaria flessibilità ai lavoratori che hanno intenzione di andare in pensione. Gli esponenti dei sindacati CGIL – CISL – UIL hanno provveduto ad inviare una richiesta al Ministro del lavoro, al fine di trovare subito una soluzione per ottenere il superamento definitivo della legge Fornero e individuare una nuova riforma pensioni che possa entrare in vigore già a partire dall’anno 2022.

COSA CHIEDONO I SINDACATI:
°Flessibilità a 62 anni (in continuità con l’attuale Quota 100);
° Pensione anticipata per tutti coloro che hanno 41 anni di contributi;
° Il riconoscimento della gravosità dei lavori;
° Il lavoro di cura delle donne, che subirebbero maggiormente gli effetti dello scalone che verrebbe a crearsi con lo stop a Quota 100. Si pensa a un anticipo di 12 mesi per figlio;
° Una pensione di garanzia per i giovani (di cui già si è parlato con il precedente governo Conte);
° Di estendere la 14esima a una platea più ampia;
° di rilanciare la previdenza complementare.

SUPERBONUS 110%:
oltre che per i proprietari un beneficio per il comparto edile ed il suo indotto, in forte crisi. Per la generalità dei casi, le detrazioni al 110% si applicano fino al 30 giugno 2022. Per gli Istituti autonomi case popolari, la proroga è fino al 31 dicembre 2022, e se a tale data risulta effettuato almeno il 60% degli interventi, fini a giugno 2023. Tra le principali novità riguardanti il superbonus del 110% si segnalano: la proroga della detrazione, spettante per gli interventi di riqualificazione energetica, antisismica, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. La ripartizione in 4 quote annuali, in luogo delle cinque rate precedenti, per le spese sostenute nell’anno 2022. Proroga dell’opzione per la cessazione sul corrispettivo del superbonus del 110%. E’ prevista la possibilità di optare per la cessione del credito relativo alla detrazione spettante. Che differenza c’è tra la cessione del credito e lo sconto in fattura? La differenza è sostanziale ed emerge in modo palese: lo sconto in fattura viene concesso al contribuente direttamente dall’impresa. La cessazione del credito va chiesto alle banche o alle assicurazioni ai fornitori o altri intermediari che intervengono nella pratica anticipando la spesa per il committente o in conto dell’impresa.

LA REGIONE EMILIA – ROMAGNA punta sulla formazione post diploma:
20 milioni di euro per creare posti qualificati. Corsi post diploma per specialisti attraverso corsi biennali alternativi all’università. Il 40% delle ore dedicate agli stage. Occupazione per l’80% dei giovani usciti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), trova entro un anno un lavoro. Lo dicono i numeri; i giovani che hanno completato il percorso di formazione I.T.S. della rete politecnica trova entro un anno un lavoro coerente con la specializzazione acquisita. Percentuale che sale fino al 100% in alcuni corsi.

PERCHE’ CONSERVARE BOLLETTE, FATTURE, ecc.

La legge prevede che il diritto a soddisfare un credito (cioè ad essere pagati) si estingue entro un determinato periodo di tempo, trascorso il quale il titolare del diritto non può più esercitarlo.

Tempi di conservazione: il tempo di conservazione va individuato in base alla tipologia del documento:

* Ristoranti e alberghi 6 mesi;
* Bollo auto 3 anni oltre l’anno cui il pagamento si riferisce;
* Fatture artigiani o imprese di servizi ecc. 3 anni;
* Fatture e parcelle di professionisti 3 anni;
* Cambiali 3 anni dalla scadenza;
* Ricevute di affitto e spese condominiali 2 anni;
* Bollette relative alle utenze domestiche, luce, gas, 2 anni;
* Dichiarazione dei redditi (IRPEF) e ricevute relative a pagamenti di imposte, 5 anni a partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione;
* Ricevute IMU (ICI) 5 anni;
*Multe e contravvenzioni 5 anni;
*Canone Rai 10 anni;
* Spese mediche 5 anni;
* Ristrutturazione casa 15 anni. 


ARRIVA L’ASSEGNO UNICO, DA LUGLIO, FINO A 217 EURO PER FIGLIO:
Da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 Euro al mese per ciascun figlio. E’ la misura ponte per l’assegno unico, valido da luglio a dicembre 2021 per chi non gode già di assegni familiari. A quanto si legge in una bozza, ne avranno diritto i nuclei fino a 50mila euro Isee. Le famiglie con Isee fino a 7.000 euro avranno 217,8 euro a figlio se hanno almeno tre figli, Cinquanta euro in più sono previsti per ciascun figlio disabile. Potrà accedere all’assegno unico chi paga le tasse in Italia e sia qui residente da almeno 2 anni: sono ammessi i cittadini italiani e dell’Unione europea titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrali. Nel 2022, l’assegno unico, sarà esteso. Il provvedimento ponte per l’assegno unico, che arriva in Cdm, farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso a sostegni, a partire dagli autonomi e i disoccupati, per poi estendere l’assegno nel 2022.

LO SPID: (Sistema Pubblico di Identità Digitale)

Cos’è lo SPID e a cosa serve: ?? Concretamente lo SPID, consiste in una coppia di credenziali digitali “username e password” che identificano un cittadino italiano e che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e di privati aderenti.

Username: è una serie di numeri o lettere utilizzati da un utente per farsi identificare da un sistema operativo, da un elaboratore o da un servizio on line. La nostra lingua è sempre di più condizionata dall’inglese.

Lo SPID è quindi uno strumento che consente un accesso sicuro e rapido a tutta una serie di servizi fondamentali per il cittadino che riguardano vari aspetti della sua vita dai pagamenti alle informazioni sanitarie, dall’accesso al sito INPS alle pratiche d’impresa passando per la richiesta di bonus e incentivi statali di vario genere.


Lo SPID è rivolto a tutti i cittadini italiani maggiorenni, anche residenti all’estero, in possesso di un documento di riconoscimento italiano in corso di validità, di una tessera sanitaria o del tesserino di codice fiscale.

PER RICHIEDERE LO SPID è necessario essere in possesso di: un indirizzo email attivo; un numero telefonico; un documento di identità valido; la tessera sanitaria. Per maggiori informazioni o aiuto per richiederlo, rivolgersi al Sindacato.

IL SINDACATO PENSIONATI CISL EMILIA – ROMAGNA FESTEGGIA I 40 ANNI:
per Roberto Pezzani segretario Generale Regionale dei Pensionati Cisl, “è l’occasione per ricordare i momenti maggiormente significativi del percorso storico della FNP - Cisl E.R., che oggi conta oltre 130.000 iscritti. Condividere le memorie è indispensabile ad un’organizzazione come il sindacato, per guardare con fiducia alle sfide del presente e del futuro. Festeggiare questo traguardo – osserva ancora Pezzani – significa dire grazie agli iscritti, donne e uomini, che hanno consentito alla FNP di crescere ed affermarsi in Emilia-Romagna”.


REGIONE E TERZO SETTORE INSIEME PER CHI HA PIU’ BISOGNO:

Aiutare concretamente le persone in difficoltà a causa della crisi economica determinata dall’emergenza Covid – 19: pacchi alimentari, somministrazione di cibo da asporto, distribuzione di prodotti alimentari e non, sostegno alle mense. A questo guardano 20 progetti presentati da Fondazioni del terzo settore, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale presenti in Emilia-Romagna che la Regione finanzia con 600mila euro, dopo l’approvazione da parte della Giunta del bando per la solidarietà. Con questo bando per la solidarietà e il recupero alimentare, la Regione è intervenuta a fianco del Terzo settore per non far mancare un pasto a nessuno. I progetti approvati, insieme ad altre iniziative che in questi mesi sono state messe in campo, per e con il Terzo settore, costituiscono un ulteriore tassello per rafforzare la rete di solidarietà che si occupa capillarmente di fare arrivare una risposta concreta alle persone più fragili, che purtroppo stanno aumentando.

IL GIOCO D’AZZARDO UN FLAGELLO NASCOSTO:

Gioco d’azzardo: come rovina l’Italia: “Non fare della tua vita un gioco”. Il progetto non fare della tua vita un gioco è coordinato dall’Adiconsum e finanziato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali. Questa iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare i consumatori in generale ma in particolare i giovani dai 15 ai 25 anni, al gioco responsabile, solidale e legale, promuovendo di contro l’attività sportiva e i suoi ideali di correttezza, lealtà, sacrificio, trasparenza e rispetto delle regole del gioco, valori insostituibili da trasmettere ai giovani per prevenire e contrastare il fenomeno della ludopatia.

[ A. Z. ]




2021-03 - Il fiume “Senio” - una storia solarolese [ di Maria Morini ]

di Maria Morini
Ho letto sul “Corriere di Romagna” che a Faenza l’associazione “Amici del fiume Senio” istituisce la prima edizione del concorso per racconti brevi relativi al Senio. La nostra Coop. Libertas ha un periodico intitolato “Tra Senio e Santerno”.

Non ho intenzione di scrivere racconti, ma a me piace ricordare ciò che quel fiumiciattolo ha rappresentato per la mia infanzia.

Abitavo allora in via Buratella al n. 6, dove sono nata (scusate se uso il passato prossimo) il 17-10- 1927. Nella nostra famiglia ero la maggiore di tre bambini. Poco più avanti sulla strada c’erano i Minardi. Tra figli naturali e quelli affidati il gruppo era numeroso. Ce n’erano poi alcuni altri che spesso si accodavano per arrivare, dopo circa un chilometro, al fiume, meta delle nostre belle giornate estive.

Dopo la mietitura e lo sfalcio del fieno, lo zio Gildo era completamente libero nelle ore del pomeriggio e, invece di riposare a letto o all’ombra di un albero, come gli altri, preferiva fare un bagno nel fiume e una buona dormita sotto le canne palustri. Dopo le solite raccomandazioni di Gildo il gruppo era libero di correre e sguazzare dove c’era acqua.

Quelle ore desiderate erano la nostra vacanza, il nostro mare (quello vero nessuno di noi lo aveva mai visto). Il fiume, che è ancora ben presente nella mia memoria, era molto diverso da quello che ho visto per l’ultima volta circa dieci anni fa. In fondo alla strada correva da nord a sud la riva, un alto argine ricoperto di vegetazione erbacea, mantenuta sempre ben rasata dagli uomini che non possedevano campi, ma allevavano magari un cavallo, un asino, qualche pecora o capra che dovevavo essere alimentati. Uno stretto sentiero trasversale permetteva di salire a piedi (al massimo spingendo una carriola). Dalla cima un altro sentiero raggiungeva la golena, uno spiazzo abbastanza ampio (chiamato da noi il “saletto”) ricoperto da una fine sabbia molto chiara e da gruppi sparsi di canne palustri. Di qui si scendeva fino all’acqua che solo in qualche punto poteva avere la profondità di 30-40 cm. Di corsa la raggiungevamo senza bisogno di spogliarci, perché non avevamo indosso altro che le mutande. Non si nuotava certo, ma si sguazzava e  ci si spruzzava a vicenda tra gridolini e risate. Più a sud si raggiungeva una specie di laghetto che ogni tanto ospitava le lavandaie. Qui parte della golena era crollata, forse a causa delle piene, formando una specie di muro verticale sabbioso. Quella parete era traforata da decine di piccole tane in file parallele, dette “nidi di rondini”, anche se non abbiamo mai visto uccelli entrare o uscire. Dopo la siesta lo zio Gildo veniva da noi a farci divertire tentando di prendere con le mani qualche pesciolino che guizzava nelle buche più profonde. Continuavano le raccomandazioni di non spostarci più a nord, perché in un gorgo profondo c’era una pericolosa lontra che ci avrebbe mangiati. Anche i canneti erano proibiti, perché potevano nascondere i banditi. Noi ragazzi non abbiamo mai visto nessun adulto oltre lo zio e un personaggio particolare, quasi sempre presente, considerato il custode del fiume. 

Ricordo solo il suo soprannome: lo  chiamavano tutti Baraca. Faceva il cavatore di sabbia da vendere. La portava con la carriola sulla golena e la ripuliva dagli sterpi gettandola con una pala contro una specie di grattugia. Quando non usava i suoi strumenti, li teneva in uno scavo della golena circondato da canne, la cui cima era legata a mazzo e formava una piccola cupola sopra “la buca di Baraca”.

Da grande sentii dire che quello era anche il rifugio di coppie clandestine. Noi ragazzi non vedemmo mai nessuno.

Tutto nel fiume era bello, da rimpiangere d’inverno durante il freddo e i mesi di scuola. Vicino all’acqua, in qualche punto, crescevano alti cespugli di topinambur che si ornavano di grandi margherite gialle. Una volta volli portarne a casa un mazzo e cominciai a strapparne alcuni rami (tanto non avevano proprietario!).

Poco lontanto c’era Baraca che interruppe il lavoro e avvicinò, dicendomi serio che non si dovevavno raccogliere quei fiori, perché appartenevano alla ragazza morta annegata nel fiume qualche tempo prima.

L’aveva trovata lui in quel punto, dove era stata trascinata a valle dalla corrente, dopo che era caduta dalla passerella.

Quel ponticello che noi chiamavamo “la trave” era un lungo asse che permetteva di attraversare il fiume a chi si recava a Faenza, senza bisogno di passare per il ponte di Felisio. La ragazza era in compagnia del fidanzato e, nonostante la piena, erano saliti sulla “trave”. Lei era caduta. Qualche maligno suppose che lui l’avesse spinta. Il corpo dunque era rimasto impigliato proprio nel mio cespuglio di topinambur. Quei fiori erano suoi.

Baraca, raccontando commosso l’episodio, descriveva nei più minuti particolari quel corpo. A me rimasero impressi gli occhi spalancati e la bocca piena di sabbia su cui brulicavano le mosche.

A lungo quell’immagine turbò i miei sonni di bambina e nemmeno il tempo la cancellò. Anzi si accentuò quando a scuola imparai a memoria la poesia “La voce” di G. Pascoli. …

Voce d’un’accorsa anelante
che ai poveri labbri si tocca
per dir tante cose e poi tante;
ma piena di terra ha la bocca:

... Quando rivivo la mia infanzia questo ricordo in particolare non manca mai.

[ M. M. ]



martedì 27 luglio 2021

2021-03 - Tra il Senio ed il Santerno - Terzo numero in distribuzione ! Ciao Solarolo ! Buone vacanze e ...

Non c'è due senza il tre!
... e anche a questo traguardo
TRA IL SENIO ED IL SANTERNO ... c'è!


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Ciao Solarolo
Buone vacanze e ...

di
Francesco Baldi


Voglio ringraziare tutti coloro che collaborano con il nostro giornale, che ci lasciano un ricordo, una testimonianza, un pensiero. 

Un grazie particolare va ad Arianna Cassani che ha condiviso la storia della sua famiglia, della loro passione, un grazie che si unisce ai complimenti per le vittorie ai campionati italiani di frusta e ballo delle ragazze e dei ragazzi del gruppo. 

Nell’augurare buone vacanze a chi nei prossimi mesi godrà del meritato riposo, confermo l’impegno del nostro giornalino al servizio della comunità solarolese.

F.B.



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