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giovedì 17 dicembre 2020

2021-01 - L’Acmella Oleracea


di PAOLA MAINETTI

L’Acmella Oleracea, come molte piante medicate, fu scoperta per caso. Nel 1974 l’antropologa Francoise Barbira-Fredman si trovava in un aremota foresta in Amazzonia, presso una tribù di discendenti degli Inca, dal suggestivo nome di “Guerrieri delle Nuvole” quando venne colpita da un terribile mal di denti. Nella tribù non c’era un dentista, ma un rimedio dagli effetti miracolosi sì: una misteriosa pianta dai fiori gialli che le fece scomparire il dolore come per incanto. L’erba, battezzata dagli studiosi Acmella Oleracea, entrò a far parte delle sostanze analgesiche a disposizione della medicina occidentale. Dopo diversi anni un neurofarmacologo di Cambridge le chiese di portargli alcuni esempi di piante con effetti sul sistema nervoso. Allora la Dottoressa si ricordò di quell’esperienza e incontrò i suoi colleghi peruviani per chiedere loro il permesso di portare a Cambridge quella pianta miracolosa. Gli indigeni usano la pianta abitualmente per la pulizia dei denti, e la coltivano in una riserva utilizzata dalla comunità e che funge da “farmacia indigena”. Ma quello analgesico non è l’unico effetto dell’esotica pianta. L’Acmella è stata anche scoperta dall’industria cosmetica grazie ad un’altra proprietà miracolosa, ovvero quella di antirughe naturale effetto lifting, simile per capirci a quello che sortisce il ben più noto botulino. La pianta, grazie allo Spilantolo che contiene reca benefici sul reticolo di collagene della pelle, contribuendo a rassodarlo. L’estratto di Acmella quindi è utilizzato come antidolorifico,come botulino naturale, ma anche come diuretico e per il mal di stomaco. 

 
ACMELLA OLERACEA

Il fiore dell’Acmella Oleracea è di colore giallo-rosso ed è per questo che la pianta viene anche indicata col nome di “Fiore Giallo”. Il fiore, se masticato porta ad un intenso aumento della salivazione, pizzicore a livello della mucosa buccale, sensazione di freschezza in bocca, lingua come anestetizzata. La pianta è commestibile: le foglie possono essere consumate a crudo in insalata o cotte nelle zuppe. Ha un sapore piccante che ricorda il pepe. Il nome botanico della pianta è “Spilanthes Oleracea” o “Acmella Oleracea”. Il nome volgare è “Pianta del Mal di Denti” o “Fiore Elettrico”.
Appartiene alla famiglia delle Esteracee. I principali costituenti della pianta sono le alchilammidi responsabili delle attività diuretica, antibatterica, anti infiammatoria e anti age cartteristiche della pianta. L’ammide isolata dall’Acmella Oleracea e maggiormente studiata è lo Spilantolo. I polimeri naturali che mostrano attività anestetica sono di grande interesse perchè mostrano bassa todssicità , alto assorbimento e buona capacità di risolvere il gonfiore in un tempo sufficientemente limitato. Gli oppiacei attualmente usati a scopo anestetico in fase post-operatoria e in caso di ferite profonde presentano importanti effetti colaterali come depressione respiratoria, nausea, vomito, ritenzione urinaria, costipazione. Gli antibiotici utilizzati per prevenire e curare le infezioni per tempi prolungati inducono un’aumento della resistenza. Gli anestetici per uso topico più largamente utilizzati come Emla (2,5% lidocaina e 2,5% prilocaina), Lidocaina 5%, Benzocaina 20% presentano costi elevati ed effetti collaterali importanti come cardiotossicità e neurotossicità. L’Acmella Oleracea attraverso la sua azione anestetica e anti infiammatoria riduce il dolore e aumenta la cicatrizzazione delle ferite, per questo motivo è utilizzata per il trattamento del mal di denti e disturbi che interessanmo gengive e gola. La formulazione sviluppata con estratto di Acmella Oleracea ha mostrato un effetto anestetico simile a quello ottenuto con l’utilizzo di Emla. Anche l’azione diutretica dell’Acmella è dovuta alla presenza dello Spilantolo. Quest’ammide agisce sul simporto Na-K-2Cl e sul canale dell’Acquaporina 2.
Il simporto Na-K-2Cl è responsabile per il 25% del riassorbimento di Na dal rene, regola il volume di fluido circolante nell’organismo e controlla la pressione sanguigna. Furosemide e Bumetanide sono i più diffusi farmaci di sintesi antagonisti funzionali del simporto Na-K-2Cl. Sono tra i più potenti farmaci anti ipertensivi ad oggi disponibili. La loro efficacia però diminuisce nel tempo e l’uso cronico porta all’attivazione del sistema reninaangiotensina. L’Acmella Oleracea a distanza di una sola ora dalla somministrazione mostra un effetto diuretico simile a quello indotto dalla furosemide, con un aumento dei livelli di Na+ e K+. Quindi l’Acmella può agire come diuretico riducendo l’attività del simporto Na-K-2Cl. I principali fattori che causano ulcere gastriche sono l’Helicobacter Pylori e l’uso di FANS (farmaci anti infiammatori non steroidei). Gli antagonisti dei recettori H2 e gli inibitori della pompa protonica sono i farmaci di sintesi ad oggi utilizzati con azione gastroprotettiva, ma sono tutt’ora in corso studi che mirano a dimostrare che il loro uso a lungo temine provoca gravi effetti collaterali e interazioni farmacologiche. Un polisaccaride isolato dalle foglie dell’Acmella Oleracea, Rgal (Rhamnogalacturonan), somministrato per via orale ha mostrato attività gastroprotettiva contro le lesioni acute indotte da etanolo. Rgal accelera la guarigione dell’ulcera gastrica cronicizzata, riduce i parametri anti infiammatori e lo stress ossidativo, mostrando un’attività anti ulcera molto interessante.
Potrebbe costituire una molecola di grande interesse per lo sviluppo di nuovi agenti anti ulcera, tuttavia a questo scopo sono necessari ulteriori studi. L’attività cosmetica è quella in cui ad oggi l’Acmella Oleracea è maggiormente utilizzata, grazie alla sua dimostrata azione miorilassante che porta ad un effetto botulino-like. L’estratto di Acmella è sempre usato in associazione con acido ialuronico, caffeina o olio di argan. Quando parliamo, sorridiamo o esprimiamo i nostri sentimenti, lo facciamo attravero espressioni del viso che quindi viene sottoposto a piccole contrazini quotidiane che a lungo andare determinano la formazione delle antiestetiche e detestate rughe. L’acmella deve la sua proprietà anti rughe allo Spilantolo, una sostanza molto simile al Carisoprodolo, un principio attivo sintetico usato per rilassare la muscolatura. La pianta risulta avere anche un effetto positivo sul reticolo di collagene.
In vivo gli estratti di Acmella sono stati testati su volontari in una formulazione al 2%. I risultati hanno mostrato un’azione ultra rapida dell’estratto (botox-like) e un’azione duratura dopo 28 giorni di trattamento. La profondità e la larghezza delle rughe si riducono, la pelle risulta più liscia e nettamente più soda. Un grande vantaggio è la sua origine naturale. L’Acmella rilassa la muscolatura, rassoda la pelle, ricompatta il derma grazie al suo estratto che già allo 0,25% stimola la forza contrattile dei fibroblasti.