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domenica 27 dicembre 2020

2021-01 - GUARDANDO IL CIELO - appunti di astronomia per tutti

 Roberto Baldini
Appunti di astronomia per tutti

Mi è stato chiesto di offrire un contributo "astronomico" al giornalino. Ogni occasione è utile per aiutare a recuperare la conoscenza del cielo che le luci e la frenesia della vita moderna ci hanno rubato quindi ben volentieri io e il Gruppo Astrofili Antares di Romagna cercheremo di soddisfare la richiesta.

Il problema più grande è riuscire a contenere nelle pagine di un articolo la mole spropositata di notizie e particolari che è possibile produrre anche limitandosi ad una piccola porzione di cielo. Non per nulla, nelle nostre serate dedicate alla divulgazione, ripetiamo sempre che con l'astronomia non si corre mai il rischio di annoiarsi.

Dovremo quindi condensare oppure limitare la quantità di suggerimenti mentre voi lettori dovrete ricevere gli indizi da approfondire da soli o in compagnia non appena sarà possibile farlo.

La notte, portando il buio pare accecare l'uomo ma, contrariamente a questo, rivela all'uomo la vera posizione e il valore inestimabile che possiede il pianeta sul quale si è ritrovato ad esistere.

La magia del cielo stellato, durante le serene notti invernali, si amplifica grazie alla presenza di costellazioni sfavillanti e ricche di stelle molto luminose. Imparare a riconoscere le costellazioni è un esercizio molto più semplice di quanto non si possa pensare ed è questione solo di buona volontà e di esercizio. Il cielo cambia costantemente ma in modo significativo le differenze si possono notare al cambiare delle stagioni, in pratica il cielo invernale non ha nulla a che spartire con quello estivo a parte il fascino e la grande quantità di cose da osservare.

La nebulosa di Orione (contenuta nella spada)
Partiamo da un esempio pratico riepilogando ciò che offre all'occhio nudo un "classico" cielo di GENNAIO.


Il cielo appare dominato dalla grande figura di Orione, dalla stella Sirio ovvero la stella più brillante del cielo e dall'asterismo del Triangolo Invernale. Orione è in assoluto la costellazione protagonista del cielo con la sua caratteristica forma a clessidra, le inconfondibili tre stelle allineate della cintura e la sua posizione a cavallo dell'equatore celeste ne fanno il punto di riferimento per gli osservatori del cielo di tutto il mondo.
Volendo muoversi con lo sguardo nel cielo cercando di riconoscere altre stelle partendo da quelle appena individuate in Orione, basta prolungare in direzione sud-est la linea tracciata dalle tre stelle della cintura e si giunge a Sirio, la stella più luminosa dell'intera volta celeste. Questa stella, assieme alla colorata Betelgeuse di Orione ed a Procione, un astro notevole nella costellazione del Cane Minore, costituisce il Triangolo Invernale. A sud di Sirio troviamo il corpo del Cane Maggiore che è segnato da una catena di stelle che prosegue verso sud-est.


A nord del Triangolo Invernale si distingue molto bene la costellazione dei Gemelli individuando senza fatica le due stelle principali Castore e Polluce mentre le altre stelle sono disposte secondo un rettangolo inclinato verso nord-est, quasi a voler "sfuggire" dal gruppo di stelle di Orione. Sfavillanti e inconfondibili a nord-ovest di Orione, in alto nel cielo, si estendono il Toro con Aldebaraan (il suo occhio) e l'Auriga con la luminosa Capella. Guardando ad est, con il passare delle ore, sale la figura del Leone, di forma trapezoidale, con la brillante Regolo sulla parte sud-ovest e, dopo la mezzanotte, seguendo la direzione indicata dal timone del carro maggiore, inizia a mostrarsi la brillante stella Arturo rasentando l'orizzonte col suo colore rossastro, che i bassi strati atmosferici possono far virare sul giallo-arancio.
In direzione nord, il Grande Carro inizia ad alzarsi rispetto all'orizzonte, disponendosi quasi verticalmente, mentre dalla parte opposta alla Stella Polare, procede il declino della W di Cassiopea.
Se avrete l'opportunità di trovarvi in una zona buia, al riparo da luci e inquinamento luminoso, potrete individuare il percorso della Via Lattea in cielo partendo da Nord-Ovest dalla costellazione di Cassiopea e andando verso Sud passando per Capella, proseguendo fra Gemelli e Orione verso Sirio.
L'unico "ospite" errante presente in cielo ad OVEST e ben visibile ad occhio nudo sarà MARTE, il pianeta rosso che già per tutto il 2020 ci ha dato spettacolo.

Detto questo abbiamo consumato solo l'antipasto. Ci sono ancora moltissime cose da sapere e non per nulla si scrivono interi libri dedicati al primo approccio al cielo stellato. Sicuramente può essere piacevole conoscere qualcosa in merito alla mitologia della costellazione protagonista ovvero di Orione.

MITOLOGIA E RACCONTI SCRITTI NELLA VOLTA CELESTE


Nel cuore dell’inverno possiamo vedere più stelle brillanti che in qualsiasi altra stagione e le costellazioni che contengono questi gioielli celesti sono tra le più spettacolari e fascinose. Si tratta di costellazioni antichissime, come Orione e il Toro, già usate dai Sumeri che vi rappresentavano Gilgamesh che combatte il Toro celeste. Invece secondo i Greci, a noi più vicini come tradizione, Orione era un gigantesco cacciatore dell’Isola di Chio, il più grande e il più bello tra coloro che andava a caccia coi suoi cani, rappresentati anch'essi in cielo dal Cane Maggiore, ove sfolgora Sirio, e da quello Minore, ove si pavoneggia la stella di Procione. Orione con i suoi cani cacciava la Lepre (costellazione sotto i piedi del gigante) e un giorno si imbatté nelle Pleiadi, le sette bellissime sorelle di cui si innamorò. Tale amore però, come ogni "buona" sceneggiatura da telenovelas pretende, non era corrisposto e Orione dovette accontentarsi dell’arte venatoria, in cui eccelleva. Un giorno, però, al culmine di un momento di arroganza si vantò di essere capace di uccidere qualsiasi animale sulla Terra, facendo indignare Gea, la dea della Terra, la quale fece uscire dalla Terra uno Scorpione che punse il gigante a morte. Esistono in verità molteplici varianti di questo mito, come Orione che combatte con il Toro o che coinvolgono altri personaggi, come Artemide, la dea della caccia, ma la trama finale non è molto differente al variare dei personaggi. Fatto sta che alla fine Orione fu ammesso tra le costellazioni del cielo e lo stesso destino toccò allo Scorpione, ma i due personaggi furono collocati volutamente in posizioni opposte in cielo affinchè restassero a distanza di sicurezza e quindi non fossero mai contemporaneamente presenti in cielo.

TESORI AL BINOCOLO o AL TELESCOPIO

Con un piccolo binocolo possiamo già trovare una grande quantità di tesori che l'occhio nudo ci nega. L'ammasso delle Pleiadi (M45) che individuiamo ad occhio nudo diventa ancora più interessante al binocolo rivelando un maggior numero di stelle mentre riuscendo ad eseguirne una foto a lunga posa (con le dovute attrezzature) appare magicamente colorato di nebulosità blu e azzurre. Orione fa bella mostra della nebulosa M42 facilmente osservabile nella sua spada appena sotto alla cintura e mentre la nostra visuale percepirà la nebulosa in intensi toni di grigio anche qui, eseguendo una foto, si riveleranno una molteplicità di colori che non sono percepibili dall'occhio umano a causa della loro flebile luminosità. Altri oggetti particolari da osservare con piccoli o grandi strumenti sono tantissimi, solo per citare i principali:

    l'Ammasso Doppio h+χ Per, in Perseo;
    M101, una galassia spirale nell'Orsa Maggiore;
    M31 la Galassia di Andromeda, nell'omonima costellazione;
    la Galassia del Triangolo, nell'omonima costellazione;
    M35, un ammasso aperto visibile nella costellazione dei Gemelli;
    M36, un ammasso aperto visibile nella costellazione dell'Auriga;
    M37, un ammasso aperto visibile nella costellazione dell'Auriga;
    M38, un ammasso aperto visibile nella costellazione dell'Auriga;
    M41, un ammasso aperto visibile nella costellazione del Cane Maggiore;
    L'Ammasso del Presepe, visibile in direzione della costellazione del Cancro.

Se non riuscirete ad osservare non disperatevi. La nostra associazione esiste proprio per condividere ed accompagnare chi lo desidera nell'esplorazione o nella contemplazione di quanto rivela la notte.