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giovedì 5 agosto 2021

2021-03 - GUARDANDO IL CIELO - appunti di astronomia - il cielo estivo

 Roberto Baldini
IL CIELO ESTIVO

i trimestri volano e la Terra continua la sua rivoluzione (termine esatto con il quale si indica il tragitto che compie intorno al Sole) mentre cambiano le stagioni e, per conseguenza, cambia anche la nostra visuale del cielo notturno.

Estate significa riuscire a stare più tempo fuori casa nonostante il tramontare del Sole fino a poter ammirare, quando possibile in assenza di luci artificiali, la volta celeste con le sue costellazioni.


Restiamo sempre affascinati da quelle luci tanto lontane e molti nemmeno hanno idea di quanto lo siano in realtà. Beh, tanto per dare un'idea rapida vi dovrebbe bastare sapere che sono così lontane che quando le guardiamo non le vediamo in tempo reale ma in "differita"... infatti la loro luce, pur viaggiando a 300.000 Km al secondo (!), arriva al nostro occhio in quel momento ma è partita anni, decine di anni, centinaia o migliaia di anni prima per raggiungerci.

Ma dopo avervi dato lo stimolo per ponderare un pò passiamo ai protagonisti del cielo del periodo estivo: Cigno, Lira, Aquila, Sagittario, Scorpione, Cassiopea, Perseo sono alcune degli attori più appariscenti insieme a Pegaso ed Andromeda. Lo spazio di queste pagine non ci consente di approfondire come meriterebbero quindi ci limiteremo ad alcuni "assaggi".

Trovando un luogo adatto e sufficientemente buio potreste anche riuscire a scorgere la Via Lattea, ovvero la fitta striscia di stelle che solca il cielo estivo e che, in realtà, rappresenta la nostra visuale (vista dall'interno) della Galassia nella quale ci troviamo ospitati insieme ad altri (circa) 200.000.000.000 di stelle. Si avete letto bene, circa 200 miliardi di stelle raccolte in una spirale che ruota su sè stessa e che vista dall'esterno dovrebbe assomigliare molto alla nostra vicina di casa, la galassia che si trova prospetticamente nella costellazione di Andromeda.


Osservando quasi allo zenith  dovremmo individuare con estrema facilità TRE stelle molto brillanti ovvero VEGA, DENEB e ALTAIR che, unite da linee virtuali costruiscono un notevole TRIANGOLO ISOSCELE ovvero con due lati pressocchè uguali. Il triangolo estivo non è una costellazione bensì un "asterismo" ovvero una forma immaginaria di "comodo" che ci consente di individuare in un solo colpo le tre stelle principali di tre diverse costellazioni. VEGA è la stella alfa ovvero principale della costellazione della Lira, strumento musicale caro ad Orfeo così abile a suonarla da riuscire ad incantare uomini ed animali. La luminosissima Vega si trova a 26 anni luce da noi quindi quando la osserviamo, la vediamo com'era 26 anni fa. La Lira è costituita da un triangolo che si unisce ad un parallelepipedo.

DENEB è il secondo vertice inferiore del Triangolo Estivo, il suo nome significa "la coda" e rappresenta infatti la coda del magnifico Cigno. La costellazione è anche nota come Croce del Nord infatti le sue stelle principali assumono tale semplice e riconoscibile forma. La stella che si trova all'estremo opposto rispetto a Deneb, ovvero il piede della Croce, si chiama Albireo. Rappresenta "l'occhio del Cigno" e si tratta di una stupenda stella che osservata al telescopio si rivela essere "doppia" ovvero la sua luce è generata non da una sola stella bensì da DUE stelle di colore contrastante: la principale è di colore arancio mentre la secondaria è di colore bianco-azzurro. Entrambe le stelle si trovano a circa 400 anni luce da noi, quindi le osserviamo com'erano 400 / 430 anni fa. Ah, scordavo... Deneb la vediamo invece com'era 1300 anni fa. La vita di una stella dura miliardi di anni, quindi queste distanze, rispetto alla nostra esistenza, sono insignificanti. Il Cigno è disegnato in cielo con le ali aperte e il collo proteso mentre vola lungo la Via Lattea verso Sud. Tra le varie versioni che narrano di questa costellazione, la figura del cigno è legata alle imprese amorose di Zeus (Giove). Secondo un mito Zeus, per conquistare Nemesi, chiese alla dea Afrodite di trasformarsi in aquila. A sua volta Zeus si trasformò in cigno e finse di farsi rincorrere dall’aquila, per cercare rifugio tra le braccia dell’inconsapevole Nemesi. Come previsto Nemesi accolse tra le braccia il cigno per proteggerlo e si addormentò accanto all’animale senza sospettare nulla, così Zeus nel sonno abusò di lei e poi volò via. Per essere un "dio", Zeus non spiccava particolarmente per comportamenti "rispettabili" e considerando anche altri racconti è evidente come fosse capriccioso e irriverente. Molte trame mitologiche sono ricche di elementi "piccanti" ma considerate anche che questi racconti erano l'unico intrattenimento possibile intorno ad un fuoco acceso, senza nulla d'altro!

Il terzo vertice del triangolo estivo è la stella ALTAIR, l'occhio dell'Aquila, quella di cui abbiamo già parlato poco fa in una delle versioni mitologiche relative al Cigno. ALTAIR è più vicina a noi poichè si trova ad "appena" 17 anni luce.

Seguendo con lo sguardo verso SUD, lungo il percorso della Via Lattea, arriviamo facilmente verso Scorpione e Sagittario, individuando per prima ANTARES, la stella principale dello Scorpione, il suo cuore. Infatti dovreste notare che il suo colore è arancio, quasi rosso, tanto da giustificare il fatto che la si potrebbe confondere con il pianeta MARTE (quando fosse presente nella stessa zona di cielo). Lo scorpione è tra le più belle e veridiche costellazioni poichè la sua forma stilizzata si sposa molto bene con il soggetto che rappresenta. Individuata Antares è semplice salire verso destra e trovare le sue chele, mentre scendendo a sinistra verso l'orizzonte si ricostruisce il suo corpo fino a raggiungere la coda per poi risalire fino al pungiglione ricurvo.

Nella mitologia questo è lo scorpione che punse a morte Orione il cacciatore, per quanto ci siano resoconti diversi riguardo alle circostanze in cui ciò avvenne. Una versione racconta che Orione cercò di violentare Artemide, la dea della caccia, e che lei mandò lo scorpione a colpirlo per punirlo. Un'altra dice che Artemide mandò lo scorpione a pungere Orione dopo che lui si era vantato di potere uccidere qualsiasi animale selvaggio. In entrambi i casi, la morale è che Orione fu punito per la sua tracotanza. Sembra che questo sia uno dei miti greci più antichi e che la sua origine potrebbe derivare semplicemente dalla sua posizione nel cielo, dato che le due costellazioni sono sistemate una di fronte all'altra in modo tale che Orione tramonta quando il suo conquistatore, lo scorpione, sorge poichè non si devono incontrare. La costellazione dello Scorpione è molto più vecchia dei Greci stessi, poiché i Sumeri la conoscevano come GIR-TAB, lo Scorpione, più di 5000 anni fa.

Il Sagittario si trova a sinistra della coda dello scorpione ma non è molto semplice descriverne la forma tuttavia le sue stelle principali assumono una forma molto caratteristica e "romantica" soprattutto per gli inglesi che ravvisavano in essa una teiera (TEA POT). Troverete in molte carte del cielo questo identificativo che è stato adottato ed in effetti, con un pò di attenzione è semplice riconoscerle in cielo. Osservando con un binocolo in queste costellazioni potrete stupirvi della incredibile densità di stelle che inquadrate poichè state osservando in direzione del centro della nostra galassia. Eseguendo pose fotografiche il cielo stellato si rivela in tutta la sua magnificenza. Le debolissime luci del profondo cielo si possono amplificare grazie alla fotografia ed appiono spettacoli inimmaginabili, con milioni di stelle, nubi di polveri oscure e gas che si accendono con colori affascinanti. La rossa nebulosa M8 "Laguna" oppure al famosa nebulosa "Trifida" M20 sempre rossa ma anche blu azzurra sono solo alcuni di questi oggetti stupendi da ammirare.

Ad agosto siamo abituati ad osservare le stelle cadenti ma in realtà questi fenomeni sono presenti tutto l'anno a seconda di quando la Terra incrocia le orbite seguite dalle comete le quali, disgregandosi durante il loro viaggio di avvicinamento al Sole, lasciano lungo il percorso le loro polveri e detriti. Questi oggetti possono essere più o meno consistenti ma normalmente sono associabili a granelli di sabbia o piccoli sassolini come dimensioni. Quando la Terra li incontra si comporta un pò come un'auto che investe dei moscerini con la differenza che le polveri, entrando a contatto ad elevatissime velocità con lo scudo protettivo costituito dalla nostra atmosfera, si disintegrano raggiungendo temperature altissime e noi ne percepiamo il momento culminante con la liberazione dell'energia luminosa. Quindi non sono stelle cadenti bensì... polvere di stelle comete.

Se eseguite una ricerca su internet con "sciami meteorici" troverete periodi e densità di eventi come quello presente su wikipedia : https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_sciami_meteorici

Lo spazio è tiranno quindi l'invito migliore che posso rivolgervi è di seguire le pagine social del Gruppo Astrofili Antares di Romagna e dell'osservatorio di Monteromano e se possibile partecipare alle nostre serate divulgative, tra le quali è prevista anche una "tappa" a Solarolo in occasione di CUSCINI SOTTO LE STELLE grazie all'organizzazione dei volontari di Solarolo, di AVIS e della PRO LOCO. Non dimenticate di visitare il sito di TRA IL SENIO ED IL SANTERNO... anche qui potrete trovare approfondimenti che non è possibile inserire sulla versione cartacea del giornalino !!!

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