Romana Selli |
LA SCUOLA
ANNO SCOLASTICO 2021-2022
Un nuovo anno scolastico è appena cominciato.
Nuovo e si spera “normale”, perchè quello che è successo un anno e mezzo fa ha sconvolto la normalità e la vita quotidiana di tutti, giovani e adulti, alunni e docenti.
La Dad ha cercato ed è riuscita, seppur con molti limiti, a ristabilire una continuità didattica, e ha visto i professori reinventare il proprio metodo di insegnamento e i ragazzi adattarsi ad una nuova modalità di apprendimento.
Ma c’è un’altra continuità che a scuola va di pari passo con quella didattica, ed è quella relazionale, emotiva; e in Dad l’aspetto che è mancato di più è stato proprio quest’ultimo.
Il rapporto, l’interazione tra compagni di classe e tra alunni e docenti è fondamentale a scuola, dove in primo piano ci sono sempre state le relazioni, oltre che, ovviamente, le conoscenze ed i saperi.
Attraverso una webcam e un microfono è difficile, in certi casi impossibile, intuire le emozioni o un eventuale disagio di chi ne è al di là. A scuola, invece, è tutto più facile.
Anche con una mascherina a coprirci naso e bocca, basta uno sguardo per intuire che il nostro vicino di banco o un nostro alunno è in difficoltà, ci sta chiedendo aiuto, o al contrario è felice di sentirsi di nuovo pienamente parte del gruppo classe e dell’intera comunità scolastica.
Istruzione, educazione, empatia: un aspetto non deve escludere l’altro, e ciò è possibile soprattutto se si è in presenza, nelle aule piene di dispenser di gel igienizzanti e di mascherine, ma anche di persone, di ragazzi e adulti, ognuno nel proprio ruolo di studente e insegnante, ma tutti con la stessa intenzione di ristabilire una quotidianità in cui l’aspetto didattico e quello emotivo vanno di pari passo.
Ed è proprio per questa esigenza, comune a tutta la comunità scolastica, di ristabilire un ritmo alle proprie vite ed alle proprie giornate, scandite dal suono della sveglia a casa e della campanella a scuola, che anche quest’anno, così come un anno fa, l’emozione del primo giorno di scuola è stata tanto intensa in tutti noi.
Certo, non mancano i problemi, legati alle restrizioni che la pandemia ancora ci impone e all’ansia per un rischio di quarantena sempre dietro l’angolo, ma la voglia di recuperare una “nuova” normalità, fatta di sveglie, campanelle, intervalli, risate e discussioni con i compagni e con i professori, è più forte, e di molto, delle difficoltà.