TRA IL SENIO ED IL SANTERNO, pubblicazione di carattere sociale, civile e culturale per il territorio del Comune di Solarolo, a salvaguardia della sua identità, delle sue origini, della sua storia e delle sue istituzioni, sostenuto, curato e realizzato da COOP. LIBERTAS SOLAROLO Registrazione della testata: Tribunale di Ravenna, Num. Reg. Stampa 1463, data del Decreto che autorizza la registrazione: 16/02/2021. Sede, Redazione, Amministrazione: Corso Mazzini n.31 - 48027 Solarolo (RA) Proprietario ed Editore: Coop. Libertas Solarolo Soc. Coop. a.r.l. Direttore responsabile: Maurizio Cortesi. Lo stampato viene distribuito gratuitamente ad ogni indirizzo di Solarolo. Ciò è reso possibile poiché il giornale si sostiene economicamente con i soli corrispettivi dei suoi inserzionisti.

sabato 3 aprile 2021

2021-02 - Una chiacchierata con FABIANO VIOLANI - "il carro armato di Solarolo"

di Giovanni Barnabè

“Nel prossimo numero dobbiamo ricordare la Liberazione”.
“Va bene Francesco, hai un’idea?”
“No, ma domani andiamo da Fabiano e vediamo”.

L’indomani Fabiano Violani ci accoglie nella sua cucina e come prima cosa mi chiede chi sono. Specialmente quando si parla della guerra è purtroppo semplice far capire chi sono: mi basta dire “Maradè” e infatti mi conferma di aver conosciuto mio babbo, di conoscere i miei zii e mi racconta alcuni particolari sugli ultimi momenti di mio nonno in quel maledetto 1945.

Prosegue raccontandoci tanti aneddoti e di come su alcuni episodi ci siano più versioni, ma si sa, alcune cose non erano chiare allora, figuriamoci dopo 76 anni. Chiarisce subito di non essere un testimone oculare essendo nato nel 1945, e aver sentito le storie raccontate nel dopoguerra. Il resto l’ha fatto la sua passione per la storia che l’ha spinto a cercare conferme a questi eventi. Ci racconta che il famoso “Carro Armato di Solarolo” lo tenevano nel “casone” di casa sua.

Panzerkampfwagen IV
Era un Panzerkampfwagen IV, non di grandi dimensioni, ma con un cannone da 75mm la cui lunghezza non permetteva di chiudere il portone, quindi i Tedeschi tolsero le ante dai cardini e quando mettevano dentro il carro le appoggiavano.

Il 10 aprile del 1945 gli alleati si avvicinavano, girava voce che avessero attraversato il Senio alla “ciusaza”.

Intorno alle 15,00 i Tedeschi spostarono di gran fretta il carro armato, tanto che non tolsero neppure le ante ma ci passarono sopra (ancora oggi sono visibili i segni dei cingoli). Da casa Violani si spostarono nella zona dei “trulli” in via Padrina.

A casa di Fabiano in quel momento c’erano i suoi genitori, gli zii ed alcuni sfollati. Verso le 16,00 sentirono dei rumori e videro arrivare dai campi un Churchill.

Il mezzo si fermò davanti alla casa e da sopra videro uscire il capo carro che in un buon italiano chiese se c’erano i Tedeschi. Uno dei presenti rispose di no ed offrirono loro da bere ma questi, diffidenti, presero tempo e lasciarono che prima bevessero gli italiani, poi si tranquillizzarono, scesero e famigliarizzarono. Dopo qualche minuto risalirono sul carro ed il capo carro, togliendosi il giubbotto, salutò e disse: “Andiamo a liberare Solarolo”. Il carro armato ripartì in direzione del paese ma, appena uscito dalla copertura della casa, si sentì un forte boato e un colpo lo centrò al cingolo destro fermandolo.

Il colpo era stato esploso dal carro tedesco, probabilmente lo avevano visto arrivare ed avevano atteso che uscisse da dietro alla casa prima di sparare. Dal carro saltarono fuori i quattro soldati che urlando nella loro lingua corsero via attraverso i campi, mentre un altro colpo centrò la casa dove forse i Tedeschi pensavano si fossero rifugiati gli alleati.

Non trascorse neanche un’ora, una nuova esplosione, e la Torre crollò travolgendo 43 civili. Fabiano mi guarda commosso e conclude il racconto dicendo: “Se Occhiali, questo era il soprannome che i miei avevano dato al cannoniere tedesco, avesse sbagliato il tiro, ed il carrarmato inglese avesse proseguito il suo percorso e fosse arrivato in piazza ... chissà ...” .

[ G.B. ]