di Lucio Donati |
STORIA DELLO SPORT A SOLAROLO
Prima puntata
PER UNA STORIA DELL’ATTIVITA’ POLISPORTIVA SOLAROLESE
Nonostante la ridotta consistenza demografica, la carenza di impianti sportivi adeguati (in particolare nel passato), la difficoltà di coinvolgere sponsor, la scarsa disponibilità finanziaria delle Amministrazioni Comunali, si può affermare che i Solarolesi si sono impegnati molto nel creare società sportive o nella pratica agonistica: tutto ciò per merito essenzialmente di volontari.
Nonostante la ridotta consistenza demografica, la carenza di impianti sportivi adeguati (in particolare nel passato), la difficoltà di coinvolgere sponsor, la scarsa disponibilità finanziaria delle Amministrazioni Comunali, si può affermare che i Solarolesi si sono impegnati molto nel creare società sportive o nella pratica agonistica: tutto ciò per merito essenzialmente di volontari.
Nel tempo la pratica sportiva, in particolare I’insegnamento ai più giovani, ha richiesto personale tecnico specializzato, oltre ad un più accurato controllo medico, per cui le difficoltà sono aumentate, portando magari ad unire le forze con società di Comuni limitrofi.
Con tali premesse è ovvio che certe attività siano state momentaneamente, o definitivamente, abbandonate, ma a livello societario, non di pratica individuale.
Come accade nei piccoli paesi, ma anche in certe cittadine, non si sono potute formare squadre partecipanti a campionati professionistici di massima categoria: quando un atleta mostrava qualità superiori alla media, veniva ceduto ad altra società che poteva permettergli una carriera adeguata.
Tuttavia lo scopo dell’attività agonistica o sportiva in generale non è solo quello di individuare potenziali “campioni”, ma in primo luogo quello di far conoscere e far amare l’attività fisica per i benefici che offre e in particolare infondere nei giovani i valori di una sana competitività basata sul rispetto di certe regole. Quella di Solarolo è una storia che parte da lontano, con soluzioni anche “pionieristiche”, attraverso una partecipazione di pubblico non sempre soddisfacente, ma con aspetti che talvolta coinvolgono la scuola ed anche il volontariato locale.
Si può ricordare che negli anni ‘80 del XX secolo il Comitato Unitario Sportivo organizzava la “Festa dello Sport”, con stand gastronomico ed attrazioni varie: nel 1982 il programma prevedeva gare per cicloturisti, gimkana per giovanissimi, ‘’giochi senza trontiere (di abilità ) fra i quattro rioni solarolesi, finale regionale dei giochi della gioventù per il ciclismo, gara di calcetto per giovanissimi, tiro alla fune ed esibizion e pugilistica con i migliori pugili romagnoli.
Oggi l’attività sportiva agonistica è vista come mezzo per arricchirsi, infatti gli atleti che raggiungono alti livelli sono ben retribuiti, in quasi tutte le discipline. Tuttavia a livello giovanile si riscontra ancora lo spirito di un tempo, caratterizzato dall’amore per il divertimento e la lotta agonistica che, se ben interpretata, è un valore anch’essa. La pratica sportiva si manifesta poi in tante contese amatoriali dove l’esesercizio fisico è l’unico scopo.
Rispetto al passato, manca oggi il coinvolgimento del pubblico e della popolazione, ma i tempi cambiano...
LA POLISPORTIVA SOLAROLESE
Nel 1961 viene fondata la Polisportiva Wostok che, come dice il nome si occupata varie discipline, cioè Calcio, Ciclismo, Atletica e Pallavolo, partecipando inizialmente ai campionati UISP (Unione Italiana Sport Popolare): gli iscritti giunsero al numero di 140.
Fu questa una stagione particolarmente felice per l’Atletica leggera, i cui primi due iscritti furono Giuseppe Sgubbi e Giancarlo Bambi (lancio del disco e del peso).
Il gruppo si autofinanziava, essendo i contributi comunali molto scarsi, con feste da ballo nella sala “Arlecchino” e il “Gran galà dell’Atletica” con la presenza di noti campioni italiani.
Dal 1970 il gruppo si associò a Massa Lombarda per poter partecipare a gare indette dalla F.I.D.A.L. (Federazione Italiana di Atletica leggera) costituendo l’Unione sportiva Solarolo e Massa Lombarda.
Nel 1975 cessa praticamente l’attività, anche se da poco tempo era stata allestita la pista da Atletica presso il Campo da Calcio.
Per quanto riguarda il Calcio, si passò poi alla partecipazione ai campionati della F.I.G.C. (Federazione italiana Gioco Calcio), continuandosi a praticare il Campionato Amatori della U.I.S.P.
Nel 1967 la società cambia nome in “Polisportiva Solarolese”, che si occupa sempre di Calcio, Atletica leggera, Pallavolo femminile e Ciclismo.
La nuova società opera fino al 1975: ma nel 1970 da essa nascono due branche, cioè l’A.C. Solarolo (Associazione Calcio Solarolo) e l’A.S. Solarolese (Associazione Sportiva Solarolese) che si occupa di ciclismo.
Fin dalla sua fondazione la Polisportiva organizzò la propria attività non intesa solo come fatto agonistico, ma applicò il concetto della pratica sportiva intesa quale servizio sociale; applicando il motto “mens sana in corpore sano”, in primo luogo si cercò i far praticare lo sport non solo ai giovani, ma a tutti i Solarolesi, organizzando anche avvenimenti che avevano un carattere sociale e ricreativo”.
ORGANI DI GESTIONE NEGLI ULTIMI ANNI
Non potendo usufruire di una piscina coperta, si è rivelata difficoltosa la gestione di una scuola di nuoto per giovanissimi, che è stata attiva solo per qualche tempo.
Sporadica l’attività di Ginnastica artistica e di qualche altra disciplina minore.
Nel 2008,dall’unione della Società Intercomunale A.P.D. (Bagnara, Solarolo e Bubano) con l’Unione Sportiva Castelbolognese, nasce l’Unione Sportiva Intercomunale Castel Bolognese che nel 2009 segue a Solarolo l’attività di pallavolo e basket; poi anche questa società si scioglie e subentrano altre realtà, come negli ultimi tempi il Tè Bota Sport Team che allestisce inizialmente una squadra di pallavolo, una di basket e un gruppo podisti: oggi, oltre ad organizzare eventi sportivi, si interessa direttamente solo di podismo e cicloturismo, mentre altre attività sono state demandate a società sportive di altri paesi.
GLI IMPIANTI SPORTVI
Nell’immediato Dopoguerra a Solarolo vi era praticamente solo la “Fossa”, cioè l’antico fossato del castello sul lato Sud, che veniva utilizzata in particolare per il gioco del calcio, per il quale fu allestito solo nel 1972 il campo attuale, con pista per Atletica leggera usata però assai poco e ben presto lasciata all’abbandono; in quell’area, vicino alla Piscina, solo negli anni ‘90 vennero realizzati campi da allenamento.
GLI IMPIANTI SPORTVI
Nell’immediato Dopoguerra a Solarolo vi era praticamente solo la “Fossa”, cioè l’antico fossato del castello sul lato Sud, che veniva utilizzata in particolare per il gioco del calcio, per il quale fu allestito solo nel 1972 il campo attuale, con pista per Atletica leggera usata però assai poco e ben presto lasciata all’abbandono; in quell’area, vicino alla Piscina, solo negli anni ‘90 vennero realizzati campi da allenamento.
Altro campo da calcio fu allestito a fine anni ‘60 presso la chiesa di Gaiano (tuttora in essere), mentre per il calcetto (calcio a 5) verso il 1990 fu ricavato un apposito spazio attiguo alla Fossa, dietro l’ex Cinema.
Riempita con le macerie la Fossa del Castello sul lato Nord, nel Dopoguerra sorse prima il campo da bocce, poi quello da tennis e un campetto da pallacanestro in verità utilizzato ben poco.
Altro campo da bocce era nel cortile del Circolo parrocchiale in Borgo Bennoli; assieme ad altro per la Pallavolo, così come a San Mauro, davanti alla chiesa.
La Piscina Comunale, che in origine serviva anche paesi limitrofi, è stata inaugurata nel 1983.
Poco dopo è stata realizzata la pista da Pattinaggio(Skating) nella zona artigianale, oggi poco utilizzata e più per incontri di calcetto che altro.
Non sono mai stati realizzati impianti al coperto, ad eccezione della due palestre accorpate, rispettivamente, alla scuola elementare e alla scuola media: queste palestre sono state utilizzate per diverse attività sportive, amatoriali o agonistiche.
Una curiosità: negli anni ‘70 del Novecento si utilizzava, per gare di corsa campestre, la pista a bordo dei “laghetti” entro il fiume Senio in località “Passo di Donigalia”, cioè delle casse di espansione realizzate dal Demanio (Autorità di bacino) per scongiurare le piene del Senio: da tempo i “laghetti” non esistono più.