TRA IL SENIO ED IL SANTERNO, pubblicazione di carattere sociale, civile e culturale per il territorio del Comune di Solarolo, a salvaguardia della sua identità, delle sue origini, della sua storia e delle sue istituzioni, sostenuto, curato e realizzato da COOP. LIBERTAS SOLAROLO Registrazione della testata: Tribunale di Ravenna, Num. Reg. Stampa 1463, data del Decreto che autorizza la registrazione: 16/02/2021. Sede, Redazione, Amministrazione: Corso Mazzini n.31 - 48027 Solarolo (RA) Proprietario ed Editore: Coop. Libertas Solarolo Soc. Coop. a.r.l. Direttore responsabile: Maurizio Cortesi. Lo stampato viene distribuito gratuitamente ad ogni indirizzo di Solarolo. Ciò è reso possibile poiché il giornale si sostiene economicamente con i soli corrispettivi dei suoi inserzionisti.

domenica 19 dicembre 2021

2021-05 - La Galerèja di persunegg de mi paes: Don Luigi, Maso e Nando d’Chicoja

Giorgio Montanari

La Galerèja di persunegg de mi paes:
Don Luigi, Maso e Nando d’Chicoja

 


Le famose gite di Don Luigi,quando era cappellano a Solarolo, che ci conducevano in giro per Italia, le feste danzanti a Ca d’ Chicoja e nella sala del cinema (...La notte delle Rose, La veglia del Bianco Fiore, La Notte della Viole, ecc.ecc.) sono state per noi giovani,ma anche per tutti gli abitanti di Solarolo, il pane e il companatico e il dolce della nostra vita di piccoli viveur di un paese dal cuore grande, ma di dimensioni piuttosto ridotte.
Voi sapete e se non lo sapete ve lo dico io, che a Solarolo,a quei tempi, c’era il gruppo dei Gran Viveur, composto dai fratelli Randi, dai Fratelli Tampieri,dal giudice Pino dla Maistrena, da Spartaco, da Zacheo e da pochi altri, che, da benestanti quali erano, potevano permettersi di avere... donne e champagne e quello dei Piccoli Viveur, formato da poveri diavoli senza un soldo, e’ Geo, Marlò, Tarci, Fili, Peval, Galinaz ed altri, che dovevano accontentarsi di... gazòs e ....!?!

Sto scherzando, naturalmente, ma se la situazione non era questa poco ci mancava.

Andand a snaslè int’un casèt de’ cumò dla mi mama Minghina che a me sera purté a Fenza da Slarol par ricord, fasend incazè l’Anna parché un’era antig, mo l’era sol ve-c e l’ocupeva de’spazi, aj ò truvè sta futugrafeja d’ un grop int’ un esteran!

clicca per ingrandire la foto

Me a so a sinestra par chi ch’ la guerda, cun un caplì e l’ennesima zigareta in man!
A pinsèj bèn, sol inste grupèt ch’l’è atorn’a me,us po’ dì’ ch’uj sèja un zimiteri:
“Ca Rosa, Lino e’fradel d’Galinaz, don Luigi, Naza e pianesta, Tino de’ Dazir, Italo d’Alvira, Peval d’Sintaja e Franco d’Lumì.”
Quist jè tot ormai pasè Dla e,us dis nelle Alte Sfere, chi’s aspèta, parché e pè che Do Luigi l’urganeza dal gitareli nèca alà!
Gli altri uomini immortalati nella foto non mi ricordo più chi fossero e non so se sono ancora al mondo o no.
A chi li riconoscerà e mi fornirà le informazioni del caso,dirò grazie e pregherò perché Dio gliene renda merito!
Al don,al don vo al savì, agli à set vit coma i ghet e quindi a crid e aj eugùr d’res incora toti vivi.
Absèn a Tino de Dazir uj’è Maria d’Gnezi, la bravissima prof. Maria Morini,splendida e splendente come una stella, che sono certo, è ancora viva, vegeta e piena di vitalita,se non fosse per il passo un po’ lento ed insicuro.

Per quanto riguarda la sua lucidità mentale basta dire sche scrive ogni due mesi una storia più bella dell’altra, su una pubblicazione solarolese di carattere sociale intitolata “Tra il Senio e il Santerno”, curata dalla Coop.Libertas Solarolo.

Inte mez de’grop,se non vado errato, uj’è al do sureli Raspanti, care amiche delle quali non so più nulla da anni ed in centro una dolce fanciulla che non ricordo più chi fosse.
Sono ricordi di una epoca lontana, del tempo spensierato della mia giovinezza e,come ho già detto delle divertentissime feste da ballo,con suonatori,diciamo così caserecci, ma di un entusiasmo travolgente nella grande casa colonica di Maso e Nando d’Chicoja, due fratelli che facevano i contadini in un poderino vicino al centro del paese, simpatici, cordiali, solari, sempre sorridenti, che due o tre volte all’anno o forse anche più. ci ospitavano, facendoci divertire fino a tarda notte.
Anche loro partecipavano alle cinque o sei gite organizzate da don Luigi e ridevano e scherzavano con noi, nonostante la differenza di età, raccontando barzellette e storielle, anche un pò spintarelle,quando don Luigi si sedeva vicino all’autista e faceva finta di dormire per lasciarci un po’ in libertà.
Avevano anche la passione per i fiori Maso e Nando e quindi con metodi,che oggi farebbero sorridere, avevano allestito un vivaio in sedicesimo.

A Dio piacendo, questo morbo del pipistrello dagli occhi a mandorla un giorno o l’altro riusciremo a debellarlo col VACCINO, sia ben chiaro e non con tutte le altre ... che propalano i negazionisti, ed allora andrò volentieri a fare quattro passi nei Paradisi floreali di Via Padrina, a rivedere il luogo dove sbocciò almeno uno dei miei flirt adolescenziali.
O tempora o mores!



2021-05 - M'ILLUMINO CAMMINANDO - AVIS Solarolo

AVIS SOLAROLO
IN COLLABORAZIONE CON LA
PROTEZIONE CIVILE DI SOLAROLO

ORGANIZZA

M'ILLUMINO CAMMINANDO

Camminata libera per adulti e bambini

accompagnata dalla Banda di Solarolo illuminata dalle lanterne che troverete attorno all'albero in Piazza Gonzaga il

23 DICEMBRE 2021

ritrovo alle ore 20:00 partenza ore 20:30

Sarà gradito ogni travestimento o accessorio a tema natalizio




sabato 18 dicembre 2021

2021-05 - PROGRAMMA "NATALE A SOLAROLO"

PROGRAMMA
iniziative

"NATALE A SOLAROLO"



Domenica 5 dicembre - ore 17.00

CHIESA ARCIPRETALE a cura del Corpo Bandistico di Solarolo
Concerto dei bambini della Banda

Giovedì 16 dicembre - ore 20.30

ORATORIO DELL’ANNUNZIATA a cura delle Associazioni Solarolesi
Concerto di NATALE
Sara Zannoni (voce) - Filippo Morini (pianoforte)

Sabato 18 dicembre - dalle ore 14.30

PIAZZA GONZAGA
NATALE SOLAROLESE

Domenica 19 dicembre

CHIESA ARCIPRETALE
ACCOGLIENZA DELLA LUCE DI BETLEMME

Sabato 24 dicembre - ore 22.30

CHIESA ARCIPRETALE
SANTA MESSA DI NATALE

Domenica 23 gennaio
in occasione della Sagra della polenta, del Bisò e dei Sabadò
CENTRO DEL PAESE a cura della PRO-LOCO di SOLAROLO
Mercatino del RIUSO - Lavori d’INGEGNO



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2021-05 - LA SCUOLA - Anno scolastico 2021-2022

Romana Selli

  LA SCUOLA
  ANNO SCOLASTICO 2021-2022




Un nuovo anno scolastico è appena cominciato.
Nuovo e si spera “normale”, perchè quello che è successo un anno e mezzo fa ha sconvolto la normalità e la vita quotidiana di tutti, giovani e adulti, alunni e docenti.
La Dad ha cercato ed è riuscita, seppur con molti limiti, a ristabilire una continuità didattica, e ha visto i professori reinventare il proprio metodo di insegnamento e i ragazzi adattarsi ad una nuova modalità di apprendimento.
Ma c’è un’altra continuità che a scuola va di pari passo con quella didattica, ed è quella relazionale, emotiva; e in Dad l’aspetto che è mancato di più è stato proprio quest’ultimo.
Il rapporto, l’interazione tra compagni di classe e tra alunni e docenti è fondamentale a scuola, dove in primo piano ci sono sempre state le relazioni, oltre che, ovviamente, le conoscenze ed i saperi.
Attraverso una webcam e un microfono è difficile, in certi casi impossibile, intuire le emozioni o un eventuale disagio di chi ne è al di là. A scuola, invece, è tutto più facile.
Anche con una mascherina a coprirci naso e bocca, basta uno sguardo per intuire che il nostro vicino di banco o un nostro alunno è in difficoltà, ci sta chiedendo aiuto, o al contrario è felice di sentirsi di nuovo pienamente parte del gruppo classe e dell’intera comunità scolastica.
Istruzione, educazione, empatia: un aspetto non deve escludere l’altro, e ciò è possibile soprattutto se si è in presenza, nelle aule piene di dispenser di gel igienizzanti e di mascherine, ma anche di persone, di ragazzi e adulti, ognuno nel proprio ruolo di studente e insegnante, ma tutti con la stessa intenzione di ristabilire una quotidianità in cui l’aspetto didattico e quello emotivo vanno di pari passo.
Ed è proprio per questa esigenza, comune a tutta la comunità scolastica, di ristabilire un ritmo alle proprie vite ed alle proprie giornate, scandite dal suono della sveglia a casa e della campanella a scuola, che anche quest’anno, così come un anno fa, l’emozione del primo giorno di scuola è stata tanto intensa in tutti noi.
Certo, non mancano i problemi, legati alle restrizioni che la pandemia ancora ci impone e all’ansia per un rischio di quarantena sempre dietro l’angolo, ma la voglia di recuperare una “nuova” normalità, fatta di sveglie, campanelle, intervalli, risate e discussioni con i compagni e con i professori, è più forte, e di molto, delle difficoltà.



domenica 12 dicembre 2021

2021-05 - SERMONCINO DI NATALE

Giovanni Zoli


SERMONCINO DI NATALE
versi di Tommaso Piazza





Bel banin sora la paia
In cla cà senza muraia
T’an e sènt che fa frìscott ?
E me invezi, a i’ho e capott.

Bel babin, dim e’ parchè
T’an si nèd t’na cà da Re, Mentr’aquà, senza calor
T’at guadagn un bel fardor ?

Um fa spezi la Madona
Tanta bela e tanta bona:
Us ved propi, la purena
C’l’an ha atròv ‘na maiulena.

San Jusèff dgì so, cum èla
Vò a i’avì cla caparéla
Mo che pòvar anzulin
Un ha èt che un camìsìn !

Um ha dett Tugnì: “C’sa ditt !?
Che babin un ha bsogn d’gnìtt!
E vò sol un po’ d’amor,
C’l’è par lò mei de calor.”

Bel babin, sl’è tott aquè
Quel ch’avlì nenca da me,
av prumett dnenz a tott quent
c’av voi fé propi cuntent;
ubidient a babb e a mama,
par tnì azes sempar la fiama:
una fiama d’grand amor
sol par Vò ch’a sì e’ Signor.

(Masì Piaza)

Traduzione

Bel bambino sulla paglia
in quella casa senza muri
non lo senti che fa freddo lino ?
E io invece ho il cappotto.

Bel bambino dimmi perché
Non sei nato in dimora da Re
mentre qua senza calore
ti rimedi un raffreddore ?

Mi meraviglio della Madonna
Tanto bella e tanto buona
si vede proprio, poverina
che non ha trovato una magliettina.

San Giuseppe, dite un po’, ma com’è
Voi avete quel mantello
mo questo povero angiolino
ha soltanto un camicino !

Mi ha detto Tonio: “Cosa dici!?
Quel bambino non ha bisogno di niente!
Vuol soltanto un po’ d’amore
Che per lui è meglio del calore.”

Bel bambino, se è tutto qua
ciò che volete anche da me,
vi prometto innanzi a tutti quanti
che voglio farvi proprio contento;
ubbidiente a babbo e a mamma
per tenere accesa sempre la fiamma:
una fiamma di grande amore
Solo per Voi che siete il Signore.


2021-05 - STORIA DELLO SPORT A SOLAROLO [ Seconda Puntata ]

di Lucio Donati

STORIA DELLO SPORT A SOLAROLO
Seconda puntata






E) SCUOLA E SPORT
Si può ricordare che intorno al 1984 l’A.S.Solarolese (Associazione Sportiva Solarolese) collaborava all’organizzazione dei Giochi della Gioventù, in particolare per le discipline del Ciclismo e dell’Atletica leggera. Nel 1984, in collaborazione con le scuole medie ed elementari del Comprensorio, fu bandito un concorso sul tema “Lo sport per la pace”, con la speranza che i giovani sapessero recepire e fare loro gli ideali di Olimpia che proprio in quei giorni a livello internazionale sembravano paurosamente oscurarsi. Nel 2004 l’A.V.I.S. di Solarolo organizzò una “corsa campestre” in collaborazione col Comune e con la scuola media. ln ambito scolastico, quindi per giovanissimi, ricordiamo la partecipazione a regolari campionati di Basket, di Ginnastica Artistica, di Judo e Mini-Volley.  

F) L’A.V.I.S. E LO SPORT 

Questa associazione di volontariato (donatori di sangue) ebbe in passato per qualche tempo una propria squadra di atletica e podismo in generale e in origine utilizzava anche la pista di atletica ora non più agibile. Nel 1989 organizzò il 1° meeting promozionale “AVISPORT”, per giovani e non. Nel 2004 organizzò una corsa campestre in collaborazione con il Comune di Solarolo e con la scuola media. Oggi l’Associazione offre il proprio sostegno a manifestazioni sportive organizzate da altre società.

G) CALCIO

Si tratta dello sport più popolare più praticato ed anche quello che per primo ha dato vita ad una Società che si può far risalire al 1929, quando una squadra solarolese partecipò ad un regolare campionato comprendente varie formazioni della Romagna; in precedenza si organizzavano partite fra amici, parrocchie o gruppi di giovani di paesi limitrofi. Nell’immediato Dopoguerra ci si iscrisse ai primi campionati U.I.S.P. (Unione Italiana Sport Popolare): spesso però l’attività veniva interrotta per mancanza di fondi. Dal 1968 si partecipò al Campionato Dilettanti di 3° Categoria, che fu vinto una prima volta nel 1969/1970, poi ancora nel 1977. Dal 1961 al 1970 l’attività è gestita dalla Polisportiva Solarolese, poi nasce l’A.C. Solarolo (Associazione Calcio Solarolo). Nei primi tempi si giocava nella “Fossa” (fossato del castello a sud, ancora utilizzato), con grande partecipazione di pubblico, per cui la strada attigua veniva chiusa al traffico; dal 1972 fu disponibile il nuovo campo sportivo in via Kennedy, tuttora utilizzato. Quando si iniziò a frequentare il campionato di 3° Categoria si dovettero giocare le partite nel campo sportivo di Bagnara poiché la “Fossa” non aveva le dimensioni regolamentari (si giocò anche a Castel Bolognese). Dagli anni ‘60 si organizzarono incontri stracittadini ove i Solarolesi diedero vita a partite pittoresche, ma agonisticamente molto contese. Quando si giocava, i bar rimanevano vuoti e la gente si accalcava nella strada attigua alla “Fossa” o ai bordi del campo; si organizzavano partite di studenti contro lavoratori, celibi contro ammogliati, vecchi contro giovani, ma anche belli contro brutti... Si partecipava anche a tornei in notturna organizzati da paesi limitrofi. Comunque sia, Solarolo riuscì anche a vincere il Campionato di 2° Categoria Dilettanti. L’attività dell’A.C. prosegue tuttora con profitto, in particolare rivolta al settore giovanile: intorno al 2000 fu istituita la “Scuola di Calcio Solarolo-Bagnara”; nel 2004 fu stabilita l’affiliazione della nostra Scuola Calcio con l’A.C. Chievo Verona, nota società del calcio professionistico italiano, alcuni anni militante anche in serie A. Da segnalare gli importanti tornei estivi in notturna riservati ai calciatori “in erba”, cioè alle categorie dei più giovani.

CALCIO: TORNEI PARTICOLARI IN AMBITO LOCALE

Tra le sfide calcistiche di vario tipo sono da ricordare :
1) Torneo di Bar
che, nato all’inizio degli anni ‘60, è continuato fino ai primi anni ‘80. Era una sfida molto sentita, ma spesso non equilibrata poiché le squadre non venivano formate con i reali frequentatori dei bar stessi, come esigeva il regolamento; questa situazione diede luogo a vivaci polemiche. Questo torneo era possibile poiché i bar un tempo a Solarolo erano molti e frequentati da giovani.
2) Torneo dei rioni
: dopo avere diviso il territorio solarolese in quattro parti (centro compreso) e dato a ciascuna un nome secondo il colore del vessillo (ricalcando i rioni faentini), nel 1966 si diede inizio a questa particolare sfida che cessò a metà degli anni ‘70.

CALCIO - SOCIETA’ SPORTIVE MINORI

Nella realtà locale occupa un posto importante l’A.C. Gaiano, facente capo alla omonima parrocchia solarolese, fondata nel 1980 da un gruppo di amici che voleva creare a Solarolo una Società dove tutti potevano fare dello sport. Lo spirito che anima la Società si può riassumere in queste parole: “non interessa tanto diventare un campione, quanto fare sport e divertirsi”. Nel 1987 la Società contava 70 atleti, con attività rivolte in particolare alle squadre Allievi, Cadetti ed Esordienti. Precedentemente al 1980 vi era una squadra di calcio per amatori (senza limiti di età) che partecipava a campionati indetti dallo C.S.I (Centro Sportivo Italiano); fin dagli anni ‘70 era stato allestito il campetto ancora in essere, presso la chiesa parrocchiale. Per alcuni anni ebbe la sponsorizzazione dell’Albergo ristorante “Ustareja di du butò”.
CALCIO: ANSPI SAN SEBASTIANO

Squadra del Circolo parrocchiale che ha partecipato (inizio anni’ 90) al campionato “Giovanissimi” fra le parrocchie della diocesi di Faenza, torneo patrocinato dal C.S.I. ( Centro Sportivo Italiano), ancora oggi attivo come San Seba.

H) CICLISMO
Nasce nel 1946 l’A.S. Solarolese (Associazione Sportiva Solarolese) che svolge attività per i giovani e rimane autonoma fino al 1961, quando viene gestita dalla Polisportiva Solarolese; nel 1970 si stacca da questa assieme al settore calcio (A.C. Solarolo). Negli anni ’80 segue a livello locale anche i settori Atletica e Tennis. Attiva fino al 2007, dopo un breve periodo torna sulla scena con l’attività cicloturistica e amatoriale, sia maschile che femminile. Oltre ad organizzare manifestazioni come il “Raduno cicloturistico Città di Solarolo”, organizzava corsi di attività motoria per giovani ed adulti. Certamente è il settore sportivo che più ha entusiasmato i Solarolesi e che ha sfornato i talenti migliori. È doveroso ricordare l’impegno profuso, anche in ambito locale , dal dottor Marco Magnani, specializzato in medicina dello sport.

CICLOTURISMO

L’attività cicloturistica amatoriale, ma anche agonistica, ha sempre visto un buon numero di praticanti a Solarolo: in origine vi era un gruppo di cicloturisti affiliato all’A.S. Solarolese, comunque autogestita. Erano però presenti (negli anni ‘80) altri gruppi: il G.S. ( Gruppo Sportivo) Donati, sponsorizzato dalla termoidraulica Donati ed il “Gruppo cicloamatori Spada”, sponsorizzata dall’omonima carrozzeria- officina. Il G.S. Donati era affiliato all’ARCIUISP. Nel marzo 1991 è stato istituito un club amatoriale cicloturistico con sede presso il Circolo ANSPI in Borgo Bennoli. ln generale, si partecipava ad escursioni, a raduni vari ed anche a gare agonistiche.

Beatrice Zanotti
l) PALLAVOLO FEMMINILE

La pratica di questa disciplina parte da lontano, infatti negli anni 1947-48 e ‘49 vi era già una squadra e gli incontri si svolgevano nel cortile delle vecchie scuole (oggi Piazza XXV aprile): si partecipava al Campionato U.I.S.P. e il nome della squadra era “Fulgor Solarolo”. Segue poi una sporadica attività, anche in seno alla Polisportiva locale che nasce nel 1961. Il periodo d’oro della “Pallavolo Solarolo” nasce però intorno al 1983, nell’ambiente del nuovo impianto con piscina e relativo bar OASI; in seguito si avrà anche il cambio di nome a seguito della sponsorizzazione da parte della Ripi Pak di Enzo Pichetti. Nel 1984 si partecipa al Campionato di 3° Divisione, poi di gran carriera fino alla 1° Divisione, poi alla Serie D ed infine, traguardo massimo, alla Serie C2, promozione ottenuta nel 1994.

Una nostra pallavolista, Beatrice Zanotti, ha militato in formazioni di Serie A1 nazionali. Da ricordare l’attività per il settore giovanile ed anche per i giovanissimi del Mini-Volley.

Davide Cassani Ct. Nazionale Ciclismo
L) BOCCE
Si tratta di un gioco antico che veniva praticato nelle aie contadine, con bocce di legno (non di resina come in tempi più recenti), ma originariamente nella versione detta “barandel”; successivamente si giocò nella Fossa (fossato del castello a sud). A metà anni ‘50 del Novecento si allestì un campo apposito, dove è oggi. Nel 1957 già era costituita la relativa società, con circa 15 iscritti; nello stesso anno si organizzò il 1° torneo. Subito a Solarolo scoppiò la “bocciomania”, con grande affluenza di pubblico: circa 300-400 spettatori per partita. A Solarolo hanno giocato i più bravi atleti emiliano-romagnoli e qualche concittadino ha raggiunto alti livelli. Pur trattandosi di gioco che potremmo definire “antiquato”, viene ancora praticato da individui ancora giovani.

M) TENNIS
Intorno al 1960 fu realizzato il campo da tennis in Via XI Aprile e iniziò l’attività a livello locale, inserita poi fra quelle gestite dall’A.S. Solarolese fino al 2012 circa, quando nasce il Circolo Tennis Solarolo. Viene continuata l’organizzazione di corsi di formazione per giovanissimi e di tornei per amatori; nel 1984, ad esempio, viene creata una struttura gestionale affiliata alla F.I.T. (Federazione Italiana Tennis) e si tengono corsi di avviamento per ragazzi fino a 16 anni e per adulti; si segue anche la fase comunali dei Giochi della Gioventù. Nel 2012 è stato istituito il “Torneo di Tennis dell’amicizia italo-rumena”, al fine di facilitare l’integrazione tra le due etnie.  

N) PATTINAGGIO A ROTELLE

 
Affiliato all’A.l.C.S. (Associazione Italiana Cultura Sport), vi era un gruppo denominato A.I.C.S. Pattinaggio Solarolo, attivo soprattutto negli anni ‘90 del XX secolo, il quale aderiva a manifestazioni di solidarietà, in particolare per la raccolta fondi da devolvere a particolari Enti: nel 1991 a favore dello I.O.R. (Istituto Oncologico Romagnolo) e nel 1993 a favore l’Unione Italiana per la lotta alla distrofia muscolare. 

Nel 1991 si afferma che “La solidarietà nello sport è un sentimento che ha sempre alimentato I’A.I.C.S. Pattinaggio Solarolo e chi ne fa parte; prova ne è lo spirito di fratellanza, di rispetto e collaborazione che insieme ci ha portato anche quest’anno ad elaborare una bellissima manifestazione a favore dello I.0.R.” 

Ora il Gruppo non esiste più.

O) ATTIVITA’ DIVERSE


1) PESCA

Nel 1994 nasce a Solarolo la Società di Pesca Sportiva, affiliata alla Federazione Italiana Pesca Sportiva (F.I.P.S.): organizzava anche gare negli impianti (laghetti) presenti nei comuni limitrofi. Oggi la società non esiste più.
2) PALLAVOLO MASCHILE E MISTA
Notizie sporadiche: nel 1986 risulta creatasi una squadra nella frazione di Casanola, con intenti amatoriali. ln precedenza si svolgevano tornei in un campetto attrezzato di fronte alla chiesa di San Mauro. Negli anni ‘90 la Pallavolo Solarolese ha anche una squadra Seniores maschile. Si organizzava anche nel cortile del circolo parrocchiale (il Borgo Bennoli) un torneo estivo per squadre miste (maschi e femmine) a cui partecipavano squadre solarolesi e dei paesi limitrofi.
3) sci CLUB DEL LUPO

Negli anni ’80 gli appassionati solarolesi della neve costituirono un club con l’intento di insegnare ai più giovani e di organizzare gare societarie per puro divertimento.
4) GABS OASI

Nel 1993 si forma anche una Società sportiva, il GABS OASI, per il gioco del Biliardo.

P) ATLETI SOLAROLESI che si sono particolarmente distinti È indubbio che è stato il Ciclismo a produrre i frutti migliori, iniziando da Giuseppe Minardi (detto Pipaza) che colse vari successi tra i professionisti, in particolare negli anni ‘50 (si veda intervista e biografia nella rivista “Radio 2001 Romagna” del giugno 2002). Abbiamo poi Davide Cassani che, cessata l’attività agonistica, è diventato commentatore tecnico per la RAI e nel 2014 Commissario Tecnico della Nazionale di Ciclismo Professionisti (si veda in particolare nella rivista “Polis” del 2003 e ne “Il sole e la torre” del dicembre 2014). Ricordiamo poi Fabiano Fontanelli, Filippo Savini e Alberto Contoli, giunti a militare nel Ciclismo Professionistico. Per il Ciclismo Dilettantistico una menzione particolare va a Sebastiano Panzavolta e Vincenzo Serasini. Per la Pallavolo femminile, che ha dato tante soddisfazioni ai Solarolesi, si è distinta in particolare Beatrice Zanotti ( si veda ne “Il confronto” del luglio 1993 e del dicembre 1993, nonché ne “Il sole e la torre” del dicembre 2005).

Ilenia e Nicola (secondo da destra) ai mondiali del 2018
Q) ATTIVITA’ VARIE SVOLTE DA SINGOLI NON INQUADRATI IN SOCIETA’ SPORTIVE SOLAROLESI È questo un capitolo a parte che merita di essere ricordato anche per qualche buon risultato ottenuto e sicuramente poco noto. Iniziamo con l’Atletica “pesante” che fu praticata fra il 1958 e il 1961 da alcuni solarolesi che praticavano principalmente il Sollevamento pesi e la Lotta greco-romana. Diversi solarolesi hanno partecipato e molti hanno concluso la 100 km del Passatore (Firenze-Faenza). Negli anni ‘80 ha ottenuto buoni risultati, nel Tiro al piattello, Silvano Ballardini. Massimiliano Conti, detto Denny, si è impegnato con buoni risultati nella disciplina del Duathlon (Bici e corsa a piedi). Nicola Barzagli nel 2014 è risultato vice campione del mondo nella specialità di arti marziali SHOUBO (Lotta Cinese), nel 2016 ha conquistato il titolo di campione del mondo e nel 2018 ha vinto nuovamente un oro e un argento sempre a Parigi. Agli ori di Nicola si aggiungono inoltre (lo stesso anno 2018) i tre ori della figlia Ilenia Barzagli.


2021-05 - IL FINOCCHIO - Conosciamo le piante aromatiche ed i frutti di stagione

 di Paola Mainetti

Il finocchio è una pianta erbacea mediterranea la cui coltivazione è diffusa in tutta Italia. È un ortaggio dal sapore dolce e dalla consistenza croccante che può essere consumato crudo o cotto, noto soprattutto per le sue proprietà digestive poiché previene la formazione dei gas intestinali e contiene l’anetolo, una sostanza in grado di agire sulle contrazioni addominali. Ma quali sono le proprietà di questa verdura? Vediamole più da vicino. Favorisce la digestione perché contrasta i processi fermentativi che si verificano nell’intestino, combatte il gonfiore addominale ed è in grado anche di attenuare i fastidi e i dolori causati dalle coliche gassose nei neonati. Ottime quindi le tisane, i decotti e gli infusi preparati con i semi di finocchio.


Aumenta le difese immunitarie. Infatti, grazie all’elevato contenuto di vitamina C, il finocchio possiede proprietà antibatteriche e immunostimolanti in grado di stimolare le difese dell’organismo e prevenire e combattere eventuali infezioni. Sapete poi che i finocchi contengono una buona quantità di ferro? Portateli spesso in tavola soprattutto durante il periodo in cui sono di stagione, in particolar modo se seguite un’alimentazione vegetariana o vegana. Il finocchio infatti è molto utile per contrastare l’anemia. Inoltre l’elevato contenuto di fibre e la totale assenza di grassi lo rendono un alimento perfetto per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Contiene inoltre acido folico, una buona quantità di potassio, in grado di ridurre la pressione arteriosa, e vitamina C, sostanze nutritive importanti per il benessere di cuore e arterie. Il finocchio rinforza le ossa grazie all’azione svolta da importanti sali minerali quali potassio, calcio e fosforo e fa bene agli occhi perché ricco di vitamina A in grado di avere effetti positivi sulla retina e sulla vista. Possiamo anche osare dire che aiuta a dimagrire perché è un ortaggio ricco di acqua e povero di calorie. Il finocchio ha proprietà depurative, favorisce quindi l’eliminazione delle tossine e, grazie alla presenza di fibre, aumenta il senso di sazietà. È quindi un
ottimo alleato nel caso in cui si segue una dieta ipocalorica. Esistono diverse varietà di finocchi, tra cui quella del finocchio selvatico, anche chiamato finocchietto, di cui vengono utilizzati i semi, dal sapore dolce, ma pungente, simile a quello dei semi di anice. È opportuno fare quindi una distinzione tra finocchio selvatico e coltivato. Anche se appartengono entrambi alla stessa famiglia, il finocchio selvatico cresce in maniera spontanea e viene utilizzato soprattutto come erba aromatica, ma anche per la preparazione di liquori e vellutate. Non dimentichiamo però la proprietà che lo consacra un ortaggio da avere sempre in casa: la sua versatilità in cucina. Possiamo portarlo in tavola al momento degli aperitivi, infatti stuzzica l’appetito, o alla fine di un pranzo o di una cena perché sciacqua la bocca e la rende fresca. Possiamo utilizzarlo in diverse ricette di centrifugati, abbinato ad altri ortaggi oppure abbinato alla frutta. Possiamo infine dire che rientra a pieno titolo in diverse, particolari ricette, tra cui la buonissima zuppa, tutte da provare. Ecco alcune idee per usare il finocchio in cucina: Succo di cavolo rosso e finocchio, ottimo antiossidante e antitumorale. Vellutata con i gambi e le foglie esterne del finocchio: la ricetta per non sprecare gli scarti Insalata di arance e finocchi: la ricetta ricca di vitamine, allegra e colorata I ciuffi delle carote e dei finocchi non sono scarti…volete scoprire la ricetta del paté? Possiamo quindi concludere dicendo che il finocchio è un ortaggio semplice, che purtroppo in parte sprechiamo sia perché non sappiamo utilizzarlo appieno sia per la scarsa conoscenza delle sue qualità, che pure sono molto importanti. Vogliamo saperne di più?

 


2021-05 - I protagonisti della Banda - Bruno Visani, per tutti “Brunì”

Fabio Baldi

I protagonisti della Banda

Bruno Visani, per tutti “Brunì”





Bruno era originario delle colline sopra Modigliana, zona da cui, ancora ragazzo, si era trasferito in pianura per svolgere l’attività di “garzone” con lo scopo di aiutare la propria famiglia e ovviare, almeno in parte, alla povertà, che aveva caratterizzato la sua giovinezza. In tale situazione non aveva certamente avuto la possibilità di studiare ed imparare di suonare uno strumento, ma la musica lo affascinava, anzi, era la sua passione. Forse proprio per questo motivo, aveva accettato il ruolo di bidello della banda.

Il suo compito era quello di provvedere a tutte le mansioni di pulizia della sede, anche a quel tempo ubicata all’interno della torre, di portare gli strumenti più ingombranti, di montare e smontare il palco per i concerti. L’amore per la musica lo manifestava fischiettando tutti i motivetti che suonavamo o i brani di liscio resi celebri dalle numerose orchestre romagnole dell’epoca.

Quel fischiettio allegro e vivace anticipava sempre la sua venuta ed era dimostrazione del suo carattere e del suo modo di essere. Bruno era una persona semplice, dove semplice non ha un significato diminutivo.

Di lui non ricordiamo particolari gesta: la sua umanità e la sua generosità le manifestava nel quotidiano non facendo mai mancare a nessuno il suo prezioso aiuto e la sua grande laboriosità. Non solo per la banda, ma anche per ogni altra istituzione, lui era sempre pronto a dare una mano al punto che, il suo aiuto risultava a volte talmente scontato da non meritare nemmeno il grazie da parte di chi lo riceveva.

Era sempre intento a fare qualcosa di utile, col sorriso sulle labbra, pronto a scambiare con chiunque una battuta con il suo simpatico accento “montanaro” di Modigliana. Era di bassa statura, contraddistinto da una marciata tutta sua, che si era accentuata col passare dell’età mantenendosi però svelta e vivace.

Solamente quando ballava il liscio acquisiva un’andatura normale e appena intonavamo un valzer non si lasciava scappare l’occasione per invitare al ballo le signore presenti. Sempre vestito in modo distinto e pulito, in particolare quando si andava a suonare di domenica si presentava in giacca, camicia e cravatta colorata, legata molto corta, quasi ad enfatizzare il carattere allegro che lo caratterizzava.
Non era sposato, gli piaceva stare in compagnia con noi giovani, e noi vedevamo in lui uno di noi.

F.B.


2021-05 - L’angolo della cucina: PRIMO, SECONDO E DOLCE ... di Matteo Montuschi

Matteo Montuschi
L’angolo della cucina:
PRIMO, SECONDO E DOLCE ...







FLAN DI ZUCCA CON FONDUTA DI GORGONZOLA

Ingredienti
FLAN
500 g Zucca
2 Uova
1/2 bicchiere Latte (anche vegetale)
100 g Parmigiano Reggiano DOP
sale & pepe q.b.
1 pizzico di Noce moscata
FONDUTA
200 g panna da cucina
200 g Gorgonzola
Preparare i flan di zucca è semplicissimo: iniziate tagliando la zucca a cubetti, cuocetela in forno a 200° per 15 minuti.
Dopo che è stata raffreddata mettetela in un frullatore insieme alle uova e al latte. Frullate tutto fino ad ottenere una purea omogenea e trasferitela in una terrina capiente. Unite il parmigiano grattugiato, sale, pepe e un pizzico di noce moscata che esalterà il sapore della zucca. [Regolatevi con il sale al base alla sapidità del formaggio che utilizzate: parmigiano, pecorino o qualsiasi altro a pasta dura stagionato].
Mettete l’impasto in appositi pirottini o in uno stampo monoporzione. Infornate a 180° per 30/40 minuti circa per una cottura a bagnomaria: basterà mettere un po’ d’acqua in una teglia da forno e adagiarci gli stampini.
Per la fonduta
La fonduta al gorgonzola potete prepararla mentre i flan cuociono o appena prima di servirli.
Mettete della panna da cucina a scaldare in un pentolino, senza portarla ad ebollizione. Una volta calda spegnete il fuoco e aggiungete il gorgonzola: lasciatelo sciogliere mescolando lentamente.
Aggiustate la consistenza della fonduta con un paio di cucchiai di latte se risulta troppo densa. Servitela calda sopra i flan di zucca.
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LASAGNE GOCCIA D’ORO


Ingredienti per 6 porzioni
Pasta gialla:
200 g di farina
2 uova
Se risultasse troppo morbida o appiccicosa si dovrà aggiungere della farina. Se al contrario è troppo dura, aggiungete un po’ di latte tiepido.
Condimento:
200 g di mozzarella
200 g di prosciutto cotto
300 g di funghi coltivati o misti surgelati
Besciamella:
80 g di burro
80 g di farina
1 l di latte
noce moscata e sale

Preparazione Besciamella:
1- fate fondere il burro in una padella. Quando sarà quasi fuso unite la farina e mescolate con la frusta. Fate cuocere per 2 minuti.
2- Appena il composto risulterà dorato unitelo al latte bollente e mescolate bene per evitare la formazione di grumi.
3- Unite la noce moscata e mescolate fino a ottenere una besciamella della consistenza un po’ cremosa.

Preparazione della lasagna
Fare la sfoglia e ricavare dei rettangoli leggermente più grandi rispetto alla misura della teglia.
Cuocere i funghi in padella con un filo di olio, sale e pepe. Preparare la besciamella e unirla ai funghi. Intanto tagliare a cubetti il prosciutto cotto e la mozzarella.
Sbollentare la sfoglia in acqua salata, scolarla in una ciotola con acqua fredda per raffreddarla e poi asciugarla su di un panno.
Mettere un poco di besciamella in una casseruola da forno, fare uno strato di pasta, aggiungere sopra un po’ di mozzarella tritata, un po’ di prosciutto e un poco di besciamella.
Coprite con un altro strato di sfoglia e ripetete l’operazione come prima fino a riempire la casseruola.
Alla fine cospargere l’ultimo strato di pasta con un po’ di besciamella, parmigiano e qualche noce di burro.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20/25 minuti circa.
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FILETTO DI MANZO AI FRUTTI DI BOSCO SFUMATO AL VINO ROSSO

Ingredienti:
4 fette di filetto di manzo
300 g di frutti di bosco
2 cucchiai di farina “00”
1 bicchiere di vino rosso
1 tazzina di succo di arancia e limone
60 g di burro
1 stecca di cannella
sale e pepe q.b.
Preparazione:
Infarinare i filetti e rosolarli in padella con 30g di burro per due minuti per lato. Aggiustare di sapore aggiungendo il sale, il pepe e dopo sfumare la carne con il vino e lasciare cuocere per altri 3 minuti a fuoco moderato.
In un’altra padella sciogliere il rimanente burro, aggiungere il succo agli agrumi, la cannella e dopo qualche minuto unite 150/170g dei frutti di bosco.
Aggiungere il filetto con tutto il vino, e fare restringere il tutto per 2 minuti circa.
Servire i filetti accompagnati dalla salsina e decorati con i restanti frutti di bosco.
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CROSTATA AL CAFFÈ

Ingredienti per 8 persone:
½ kg di pasta frolla
200 ml di caffe
300 ml di latte
150 g di zucchero
45g di farina bianca “00”
4 tuorli
50 ml di panna montata
Preparazione:
Scaldate il caffè in un pentolino con il latte. Nel frattempo in una casseruola a parte mescolate i tuorli e lo zucchero e la farina setacciata, poi stemperate il composto con il latte e caffè caldo versato a filo.
Mettete questa crema sul fuoco per 5 minuti fino a farla addensare, quindi lasciatela raffreddare.
Rivestite una teglia con la pasta frolla, ricopritela con la crema al caffè addensata e infornare a 180° per 40 minuti
Servite la crostata fredda, decorata con scagliette di cioccolato e ciuffetti di panna montata.


2021-05 - MIO CARO PASSAGGIO A LIVELLO! - Incontro con ALESSANDRO FONTANELLI

di Giovanni Barnabè

MIO CARO PASSAGGIO A LIVELLO!
Incontro con ALESSANDRO FONTANELLI

Alessandro Fontanelli, Solarolese DOC, è una di quelle persone che ha sempre fatto poco “rumore” e molti fatti; parlare con lui di quello che ha realizzato è letteralmente affascinante.
Nel 1982 insieme ad alcuni amici realizzò il primo sistema di collegamento digitale al satellite metereologico METEOSAT, posto a 36.000 km di altezza, riuscendo a visualizzare le immagini digitali del meteo, all’epoca cosa assolutamente avveniristica e oggi di uso comune. Grazie a questa opera, riuscirono a portare le immagini meteo prima nei BOX della F1 a Imola, tra lo stupore del grande Enzo Ferrari, poi direttamente a Fiorano nella pista di casa della Ferrari, infine alla RAI e nelle case di tutti gli italiani conoscendo personaggi “mitici” come i Colonnelli Bernacca e Baroni.
Successivamente Alessandro è riuscito a fare della sua passione un lavoro diventando un apprezzatissimo regista di film tecnici e documentari, convincendo il mondo delle aziende ad alta tecnologica sull’utilità della divulgazione tecnico-scientifica supportata dal mezzo televisivo.
Ha poi collaborato con la RAI, con il Ministero dell’Interno e con altre importanti Aziende nazionali ed internazionali, ottenendo negli anni importanti premi e riconoscimenti internazionali.
Una lunga collaborazione è stata svolta con RFI, Rete Ferroviaria Italiana, di cui è stato il regista ufficiale per la documentazione di tutta la sperimentazione dell’Alta Velocità Italiana. Ha prodotto decine di film tecnici sul funzionamento delle tecnologie ferroviarie vincendo un premio a Montreal per il miglior film tecnico ed ha persino ideato e realizzato una mappa video interattiva della rete dell’Alta Velocità italiana.
Questa lunga esperienza nel settore ferroviario lo ha portato a conoscere molto bene la situazione tecnica relativa al Passaggio a Livello di Solarolo ed ha accettato di illustrarcela in breve.
Ci tiene comunque a chiarire che lui non desidera entrare nel merito del dibattito sottopasso/cavalcavia, ma intende semplicemente informare sulle motivazioni tecniche delle lunghe chiusure del Passaggio a Livello onde evitare che si continuino a diffondere notizie errate.

Giovanni Barnabè

LA LINEA CASTEL BOLOGNESE - RAVENNA

La nostra linea ferroviaria, Castel Bolognese-Ravenna, è stata inaugurata il 23 agosto 1863 dopo l’Unità d’Italia. Nel 1960 la linea fu elettrificata con un sistema di trazione a corrente continua a 3000 volt.

Negli ultimi anni la linea ha necessitato di un importante potenziamento per poter sopperire alla richiesta del mercato di un aumento delle corse dei treni merci dal porto di Ravenna verso gli interporti e le grandi aziende del nord Italia, in modo da ridurre drasticamente il trasporto su gomma.
 

Nel 2021 la nostra linea ferroviaria è stata rinnovata e potenziata con la sostituzione della palificazione e della linea di trazione, passando da una sezione della linea di contatto da 320mm quadrati ad una di 440mm quadrati.
 

Questo aumento di sezione permette maggior passaggio di corrente e conseguentemente il transito di treni merci più pesanti e di locomotori più potenti. Dal punto di vista tecnologico e della sicurezza la linea è attrezzata con il CTC “Controllo Traffico Centralizzato”, evoluto sistema di telecomando e telecontrollo del traffico ferroviario. Questo significa che tutta la linea è completamente telecomandata in remoto dal Dirigente Centrale Operativo di Bologna.

Sulla linea sono installati i sistemi di sicurezza della circolazione ferroviaria con gli standard di sicurezza più elevati, quali: il blocco automatico contaassi che regola la circolazione dei treni sulla linea e il sistema SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno) esportato da RFI in tutto il mondo ,che controlla costantemente la velocita’ del treno e supervisiona l’ operato del macchinista.
 

Nella gestione del traffico ferroviario la precedenza viene riservata ai treni passeggeri che devono rispettare gli orari. La nostra linea che, va ricordato, è a binario unico, prevede un treno passeggeri all’ora in entrambe le direzioni, verso Bologna e verso Ravenna, quindi i transiti dei treni merci devono essere programmati di conseguenza, nell’intervallo tra i treni viaggiatori.


La chiusura dei passaggi a livello è comandata dalla marcia stessa dei treni che azionano un comando specifico posto lungo linea. I comandi di chiusura del Passaggio a Livello di Solarolo sono situati a circa 4 km dalla stazione di Solarolo, sia verso Lugo che verso Castel Bolognese.


Un moderno treno passeggeri che viaggia a circa 120km orari (velocità massima della linea) e si ferma alla stazione di Solarolo, mantiene chiuso il passaggio a livello per un tempo di circa 4 minuti. Un tempo del tutto accettabile per un automobilista in attesa al passaggio a livello.

La questione cambia notevolmente nel caso dei treni merci pesanti, che viaggiano molte volte a velocità ridotta per molteplici motivi (peso assiale, peso frenato, merci pericolose, sistema di frenatura ecc). Ad esempio, considerate che un treno merci di 30-40 carri può pesare circa 1500/2000 tonnellate e può trasportare l’equivalente di 60/70 camion TIR.


Nel caso in cui uno di questi treni merci debba effettuare un “incrocio”, cioè fermarsi in stazione a Solarolo per cedere la via ad un altro convoglio proveniente in senso opposto, i tempi di chiusura del passaggio a livello si allungano notevolmente.
Vediamo di spiegare semplicemente il motivo di questi tempi così lunghi.


Quando un treno merci proveniente da Lugo, viaggiando a velocità ridotta, anche inferiore a 60 km all’ora, deve fermarsi sul primo binario della stazione di Solarolo per dare la precedenza ad un treno che sopraggiunge da Castel Bolognese, il macchinista del merci deve ridurre ulteriormente la velocità sotto i 30 km orari per imboccare lo scambio che lo indirizza al primo binario. Il treno dovrà quindi transitare con tutti i 30 - 40 carri sullo scambio ad una velocità inferiore ai 30 km orari per poi arrestarsi al segnale di fermata posto in testa al primo binario, per poter permettere l’arrivo del treno proveniente da Castel Bolognese.


I tempi di arrivo del treno merci proveniente da Lugo corrispondono a circa 8-10 minuti che andranno ad aggiungersi ai tempi d’arrivo (dai 4 ai 10 minuti) del treno che sta sopraggiungendo da Castel Bolognese e dovrà ripartire verso Lugo.


Le somme dei tempi di chiusura del passaggio a livello causati da questi incroci (dovuti al binario unico e alla conformazione infrastrutturale e di sicurezza della stazione di Solarolo, che non permette l’arrivo contemporaneo di due treni) possono superare anche i 15 minuti e danno luogo alle lunghe e fastidiose attese degli automobilisti.
 

Questi sono i principali motivi tecnici , ma dobbiamo anche pensare che questo traffico su rotaia riduce notevolmente quello su gomma e che siamo fermi al passaggio a livello per tutelare la sicurezza e l’ambiente: con i treni merci togliamo dalla strada molte centinaia di TIR al giorno.


RFI e la Regione il 30 luglio 2021 hanno firmato un protocollo di intesa volto a sopprimere tutti i passaggi a livello (che hanno alti costi di manutenzione e creano grandi soggezioni alla circolazione ferroviaria), introducendo opere sostitutive come sottovia e cavalcavia, per migliorare la puntualità e la regolarità delle corse.


RFI in accordo con gli Enti territoriali individuerà le opere sostitutive ai passaggi a livello tali da garantire il traffico veicolare e ciclopedonabile.


L’accordo prevede che i finanziamenti siano fruibili dal contratto di programma tra Ministero e RFI e siano da realizzare nel periodo da breve a medio termine.


Speriamo vengano fatti passi avanti, per intervenire e trovare una soluzione alternativa riguardo al nostro passaggio a livello e ovviare ai troppi disagi che causa quotidianamente ai nostri concittadini.

Alessandro Fontanelli


2021-05 - LA BOCCIOFILA DI SOLAROLO

Alessandro Zanotti

UN FIORE ALL’OCCHIELLO CHE VIVE PERÒ UN MOMENTO DI DIFFICOLTÀ
LA BOCCIOFILA DI SOLAROLO
Alessandro Zanotti

Una società in espansione, molto amata e frequentata dai solarolesi, ma non solo. Tanti giocatori vengono da tutta la Romagna per partecipare alle nostre gare o per la voglia e il piacere di stare insieme, di trovarsi nelle calde sere d’estate attorno ai campi da gioco, con famiglie, giovani e anche bambini.

PRIMA GARA LUI E LEI:
1° Coppia Classificata:
Beppe Vespignani - Mazzini Giovanna
2° Coppia Classificata:
Rossi Giuseppe – Mazzini Silvana

Persone di tutte le età che partecipano all’entusiasmo dei giocatori e intanto ne approfittano per gustare in serenità, a prezzi modici, le prelibatezze preparate dai bravi volontari, donne e uomini che con grande fervore si impegnano per accontentare tutti. La scelta è abbastanza ampia ma il preferito è certamente l’ottima pizza fritta che accompagnata da un buon bicchiere del nostro vino, contribuisce al buon umore e al trascorrere in armonia la fine della giornata.
Purtroppo a causa di lavori di ristrutturazione non eseguiti, corriamo il rischio che nel 2022 sia compromessa la normale attività agonistica con tutte le conseguenze sociali che ne
deriverebbero.

L’Assemblea dei Soci, nella riunione del 10 Ottobre 2021 ha condiviso quali siano i lavori indispensabili non eseguiti, come già evidenziato dal Consiglio Direttivo agli Amministratori Locali durante l’incontro svoltosi il 28 maggio 2020: la sostituzione del telone di copertura che perde acqua allagando quando piove il campo da gioco e del necessario nuovo impianto di illuminazione. Tali lavori, su promessa degli Amministratori del nostro Comune, dovevano essere eseguiti nei mesi di marzo e aprile 2021.

SECONDA GARA LUI E LEI:
1° Coppia Classificata:
Casadio Fabio – Mazzini Giovanna
2° Coppia Classificata:
Balbi Serafino – Vindigni Maria

Se questi lavori necessari non verranno portati a compimento entro marzo - aprile del 2022, il Consiglio Direttivo non sarà più in grado di organizzare le gare, in particolare quelle a livello provinciale, con conseguenze immaginabili, sia vista l’importante e lunga tradizione di questo sport nella nostra realtà, sia per la popolazione di Solarolo che perderà così l’unico luogo dove ritrovarsi nelle calde serate estive.
Si ringrazia l’Amministrazione comunale per l’erogazione del contributo per la gestione dell’attività svolta nel 2020 e ci auguriamo che anche nel 2021 siano previste importanti risorse a
favore delle società locali, riconoscendo così l’importanza che hanno nella nostra comunità. Diversi comuni a noi vicini riconoscono da sempre risorse a realtà come la nostra, permettendo così la loro sopravvivenza.

Il gioco delle bocce dovrebbe essere maggiormente valorizzato nel panorama sportivo. Uno sport che fa bene alla salute, allena i muscoli, favorisce la circolazione, richiede occhio e riflessione. Uno sport genuino, molto antico che resiste ai tempi moderni, che meriterebbe più attenzione da parte delle autorità. Utile sarebbe anche una campagna promozionale per avvicinare i giovani al gioco delle bocce e potrebbe essere proprio la nostra Società Bocciofila, in collaborazione con la scuola, a proporre qualche iniziativa per avvicinare i ragazzi a questa disciplina.

GARA SOCIALE 2021:
1° Coppia Classificata:
Zannoni Giuseppe – Mazzini Silvana
2° Coppia Classificata:
Beppe Vespignani – Lazzari Rita

Questa annata ha visto molte donne giocare in varie categorie e diversi giocatori della Solarolese hanno partecipato a gare organizzate nelle province di Ravenna e Forlì- Cesena, ottenendo risultati discreti ai quali va un doveroso plauso. Il giocatore della Società Solarolese Beppe Vespignani in coppia con Marchetti Marco della Società Bulgaria di Cesena ha vinto la gara Libera della Categoria A – B – C della Città di Solarolo, al quale va un meritato riconoscimento poiché era dai tempi bellissimi di Zannoni Giuseppe che i Solarolesi non vincevano un trofeo.
Purtroppo a causa del momento drammatico che stiamo vivendo, la tradizionale festa che concludeva a tavola le premiazioni, per le ragioni suddette, anche quest’anno è stata rinviata e al termine dell’ultima finale disputata sabato 9 ottobre 2021, si sono svolte le premiazioni di ogni singola gara, alla presenza del delegato provinciale della F.I.B. Signor Baldassari Elvio. 

A tutte le persone presenti durante le varie premiazioni è stato offerta pizza fritta e al testo, con salumi, dolci e ottimo vino. E’ stata una serata piena di allegria, requisito fondamentale in questo momento difficile.

Il Presidente Lusa Luciano ed il Segretario Alessandro Zanotti hanno ringraziato tutti gli atleti partecipanti alle varie gare e i volontari che con il loro impegno hanno contribuito, anche quest’anno, alla riuscita dell’annata agonistica.



Grazie a tutti e arrivederci al prossimo anno!!!
Che la gioia di queste feste e la speranza di un nuovo anno portino tanta fortuna, felicità, gioia e amore.
Auguri a Tutti !!!




2021-05 - Auguri a tutti - Natale 2021

Dicembre... il freddo consiglia di stare davanti al camino... ed è in distribuzione anche il GIORNALINO!

[ CLIKKA SULL'IMMAGINE PER SCARICARE IL PDF ! ]

AUGURI A TUTTI - Natale 2021
di
Francesco Baldi

Come anticipato nel quarto numero siamo riusciti a realizzare una quinta uscita per portare gli auguri nostri personali e della Cooperativa Libertas a tutti.

Auguri ai nostri lettori, a chi ha apprezzato questo nostro lavoro e anche a chi ne avrebbe fatto volentieri a meno.
Auguri a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare queste cinque uscite e a chi ci aiuterà nelle prossime... perchè è nostra intenzione continuare a raccontare il nostro paese.

Auguri a chi ci segue sul blog e a tutti coloro che per la strada ci hanno fermato per un grazie o per “contestare” quello che hanno letto.
Abbiamo iniziato questo lavoro in un momendo molto difficile della nostra vita, abbiamo cercato di entrare nella case in mesi in cui non si poteva uscire per stare vicino a tutti nel limite del possibile, per portare un po’ di serenità e di leggerezza, abbiamo provato a sostituirci alle “chiacchiere” in piazza per cercare di far sembrare che tutto fosse come prima. Questo è stato reso possibile dai nostri “sponsor”, amici che ci hanno affiancato in questo anno contribuendo a raccontare storie, aneddoti e particolari non a tutti conosciuti ma speriamo almeno graditi.
Permettetemi quindi un augurio particolare a tutti coloro che ci hanno sostenuto.

A tutti voi auguro
un SERENO NATALE
ed un FELICE ANNO NUOVO

Francesco Baldi
Coop. Libertas - Solarolo



NOTE DELLA REDAZIONE:
Il giornalino è in distribuzione "porta a porta" nella sua versione cartacea e la sua tiratura non può garantire una distribuzione capillare ed uniforme su tutto il territorio comunale, tuttavia le preziose risorse offerte dall'informatica e dai social dell'epoca in cui viviamo ci consentono di rendervi disponibile la pubblicazione in forma digitale ( in PDF ) e di proporvi di singoli articoli anche sotto forma di post su questo BLOG.

Troverete quindi la (ecologica e anti-spreco di carta) copia in PDF del giornalino nella Sezione ARCHIVIO (oppure clikkando sull'immagine di questo post) e non mancate di diffondere la notizia ed inviare i vostri commenti o le vostre proposte alla redazione

sabato 9 ottobre 2021

2021-04 - IN RICORDO DI AMICI

In questi mesi la nostra Comunità si è ritrovata più povera per la perdita di alcune persone che molto hanno dato a Solarolo come Celso Beltrani e Paola De Giovanni.

Anche il Dott. Jago Drei ed Enzo Pichetti ci hanno salutato e due amici li hanno voluti ricordare ...

Dr. Jago Drei
IN RICORDO di JAGO DREI

Da vecchi si vive di ricordi, soprattutto quelli delle persone conosciute e stimate.
Dopo la notizia della scomparsa di Jago, però, è difficile per me esprimere a parole quello che sento riguardo ai suoi indubbi meriti e alla nostra amicizia.
Penso di averlo conosciuto fin dalla sua infanzia (aveva cinque anni meno di me), quando frequentavo il negozio di ferramenta gestito dalla
mamma Maria.
L’amicizia nacque più tardi per merito della comune passione per la musica lirica che portava a casa mia un gruppetto di ragazzi che potevano dare sfogo alla loro voglia di “cantare” nei limiti delle loro possibilità. Di questo ha riportato qualche notizia l’avv. Giorgio Montanari nel n.2 del nostro giornalino.
Ascoltavamo soltanto i concerti della radio, non essendo possibile frequentare i teatri.
D’estate, però, c’erano le serate al Pavaglione di Lugo o a Faenza. Non erano però poco importanti, perché vi si esibivano personalità molto quotate anche in seguito.
Di Jago all’inizio mi stupì la scelta del nome, attribuito dalla drammaturgia e dalla musica di Verdi al personaggio più malvagio che si possa immaginare. Poi si parlò, al contrario, di Santiago di Compostela, meta di lunghi e difficili pellegrinaggi cristiani. Jago, poi, era il diminutivo di Jacopo, il nome del nostro San Giacomo e di tanti personaggi famosi per vari motivi.
Nelle allegre serate si cantava, si festeggiava, si faceva qualche accenno alle frequentazioni di altro genere. Talvolta si citava il nome di Emilia, a me cara come straordinaria alunna, purtroppo per poco tempo.
Riguardo ai rapporti amichevoli però è da ricordare, per me, soprattutto la nostra escursione a Firenze. Giorgio ha espresso soltanto lo spirito avventuroso della vicenda. Quei tre giorni ebbero per noi tutti un significato molto più importante. Allora avevamo tutti “sete di cultura” nella nostra ignoranza “stuzzicata” un pochino dai miseri libri di testo del periodo (era finita da poco la guerra). Quella sete non fu soddisfatta da tutte le possibili visite ai luoghi più interessanti, ma costituì un motivo di grandi emozioni difficili da definire. A me basta pensare ai miei numerosi giri in bicicletta attorno al Battistero (il Bel San Giovanni di dantesca memoria).
Ma Jago è stato soprattutto un medico, un uomo che curava non solo con “scienza e coscienza”, ma con il cuore. Ne sono certa, anche se non ho notizie particolari riguardo alla sua attività.
Ho, però, un ricordo personale della sua professione. Un pomeriggio capitò a casa mia fresco di laurea e mi trovò a letto, impossibilitata a muovermi dal “colpo della strega”. Non ebbe bisogno di visitarmi: capì subito di che cosa si trattava e mi prescrisse un medicinale allora nuovo (il cortisone), da usare, però, con molta circospezione. Fu lui stesso a procurarmelo e l’effetto fu quasi immediato.
Chi ha conosciuto Jago sa che ha tanti meriti.
Per me è stato uno degli amici del periodo più importante della mia vita.

Maria Morini

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Enzo Pichetti
IN RICORDO di ENZO PICHETTI

Ciao Enzo....,
oggi ho il cuore pieno di tristezza.
Ho perso un amico che ho apprezzato per la sua passione per la vita, per la sua irruenza, ma anche per sua tenerezza.
Abbiamo discusso sulla politica, ma da sempre ci siamo trovati d’accordo sui valori che tengono uniti le persone, a partire dalla famiglia e dal lavoro.
Abbraccio Rita, i tuoi figli Greta, Gilles e Milo che sono stati il tuo pensiero dei giorni di malattia, da te hanno avuto un importante insegnamento e lasci loro l’impegno di proseguire nella attività che hai avviato facendola diventare una azienda distintiva di Solarolo.
Ci siamo conosciuti negli anni in cui ho lavorato in CNA e di cui tu sei stato il vice Presidente comprensoriale oltre che di Solarolo.
Per me è stato un onore essere ospite alla festa dei 40 della tua azienda, attorno alla quale si sono stretti tutti i tuoi dipendenti, i tuoi amici oltre ai rappresentanti della CNA e delle Istituzioni che avevi invitato.
Poche settimane fa sono venuto da te in azienda e mi hai accolto come sempre con la amicizia che ti distingueva, mi hai subito preparato le scatole che ti avevo chiesto e che mi hai voluto regalare.
Ero con Stefania e ci hai voluto accompagnare a visitare l’azienda col piacere di mostrare quello che hai saputo realizzare. Poi ci siamo dati appuntamento per una cena a Modigliana come ci era capitato in altre occasioni....
È stato purtroppo il nostro ultimo incontro, poi, pochi giorni dopo, la notizia della tua malattia ed oggi, purtroppo, ci hai lasciato...
Mi mancheranno le nostre chiacchierate e la condivisione di una amicizia che resterà nel tempo.
Ciao Enzo.

Jader Dardi

2021-04 - CIELO AUTUNNALE 2021- appunti di astronomia

di Roberto Baldini

IL CIELO AUTUNNALE

La Terra continua la sua orbita intorno al Sole e siamo arrivati nel punto da cui possiamo ammirare il cielo autunnale che ci offre nuovi spettacoli che ai più sono sconosciuti. Nel cielo autunnale troviamo infatti, con un pò di attenzione e concentrazione, sotto l'aspetto di una nuvoletta fioca e oblunga, l'oggetto più lontano che l'uomo possa vedere a occhio nudo: la galassia di Andromeda, la nostra vicina di casa, l'isola di stelle (400 miliardi circa) più vicina alla nostra Galassia.

Andromeda è la costellazione che annuncia l'autunno mentre il Cigno inizia ad approssimarsi all'orizzonte occidentale, seguito dalla Lira e dall'Aquila. Alpheratz, una delle tre stelle allineate di Andromeda, contribuisce anche a formare un "grande quadrato" che rappresenta l'asterismo principale del cavallo alato Pegaso, altra costellazione che caratterizza il cielo di questa stagione. Intanto l'eroe Perseo, salvatore della principessa Andromeda, si alza a oriente, seguito dall'Auriga, ulteriore avanguardia delle costellazioni d'inverno.
Parliamo un pò di ANDROMEDA: Alfa è la già menzionata Alpheratz, ovvero la “testa della fanciulla incatenata”, ma, volendo, può essere anche Sirrah, da “surrat” (ombelico) in quanto per gli antichi rappresentava anche l'ombelico del cavallo Pegaso. Le altre due stelle luminose che permettono di riconoscere facilmente questa costellazione sono la Beta, chiamata Mirach che nell'astronomia araba veniva descritta anche come il "lato destro di Andromeda", e la Gamma, chiamata Almach.
Nessuna di queste stelle si presta a osservazioni particolarmente interessanti, merita invece la massima attenzione la galassia di Andromeda, nota anche con la sigla M 31 nel catalogo di Messier e segnalata già dall'astronomo persiano Al Sufi nel 986 d.C. Ha una complessa struttura a spirale vista di tre quarti ed è la più grande galassia del gruppo Locale, al quale appartiene anche la nostra Via Lattea.
Nelle migliori fotografie la sua estensione raggiunge quasi i 3 gradi (sei volte il diametro apparente della Luna). Memorabile rimane la supernova apparsa nel 1885 non lontano dal nucleo, denominata S Andromedae che fu la prima supernova extragalattica mai osservata prima.
Insieme a M31 si trovano M 32 e NGC 205 che sono due piccole galassie ellittiche che le orbitano come satelliti attorno e sono rilevabili già con un telescopio da 15 centimetri di specchio.

Con PEGASO passiamo a una costellazione molto ampia che viene classificata la settima del cielo per estensione. La stella Alfa è Markab, distante 133 anni luce dal sistema solare, nome derivato dalla parola araba che indica la “spalla”, passando poi alla stella Beta con il nome di Scheat, che significa “il polpaccio”, Gamma è chiamata Algenib, “il fianco” e Epsilon si chiama Enif, in arabo “naso”. Quattro gradi a nord-ovest di Epsilon c'è M 15, un ammasso globulare molto compatto e suggestivo, che raggiunge la magnitudine 6.5, quindi facilmente osservabile con un binocolo. Ultimo oggetto che va menzionato nella costellazione di PEGASO è il celebre “Quintetto di Stephan”, un gruppo di fioche galassie rilevabile a un grado e mezzo dalla galassia NGC 7331, ma solo da un potente telescopio. Il fatto singolare è che una di esse risulta avvicinarsi a noi a 780 km/s, mentre tutte le altre si allontanano!
Ammasso globulare M15

Passiamo alla costellazione dei PESCI, il dodicesimo segno zodiacale. La stella principale (alfa) si chiama Alrisha, in arabo “la corda”, a indicare la cordicella che lega le code dei due pesci. William Herschel nel 1779 scoprì che è una stella doppia: una componente è gialla e l'altra è azzurra. Un'altra stella doppia interessante è Zeta, scoperta nel 1781 sempre da Herschel: le due componenti sono colorate di giallo pallido e rosa. La nostra passeggiata autunnale si conclude nella costellazione di PERSEO. La sua alfa è una stella gigante ben 5500 volte più luminosa del nostro Sole ed è chiamata Mirfak (gomito). La stella beta è la famosissima Algol, prototipo delle stelle variabili a eclisse, la cui luminosità varia periodicamente perché le due o più componenti del sistema si eclissano a vicenda.  Algol ovvero la stella del Diavolo in arabo, rappresenta l'occhio della gorgone Medusa che pietrificava chiunque incrociasse il suo sguardo, decapitata dall'astuto Perseo. Per finire una magnifica attrazione di Perseo è il suo “doppio ammasso aperto”, due ricchi gruppi di stelle posti a 7400 anni luce da noi, splendidi se guardati con un binocolo o con un telescopio a largo campo. I due ammassi erano già noti come una indistinta nebulosità a Ipparco 150 anni prima di Cristo e anche Tolomeo li cita. Oggi portano le sigle NGC 869 e NGC 884, tra uno e l'altro la distanza apparente è di circa un grado, cioè due volte il diametro della Luna in cielo e si ritiene che in quella stessa zona sia presente uno di quei misteriosi luoghi definiti Buchi Neri. Ogni sera passata ad osservare il cielo può riservare sorprese e chi si dedica a questa passione può confidare nel fatto che non soffrirà mai di noia.

RB